All’interno del Pd piceno adesso c’è anche una minoranza: nasce “Per una Nuova Politica”

LA NUOVA area politico-culturale fa riferimento al Gianluca Scattu che venne sconfitto da Francesco Ameli nella corsa alla segreteria provinciale dem. «Siamo amareggiati ma estremamente speranzosi, il nostro obiettivo è rivitalizzare il partito nel Piceno e nelle Marche»
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di Andrea Ferretti

 

Con il Pd Marche prima in confusione e poi commissariato, ecco che all’interno del Partito Democratico piceno si forma addirittura un gruppo di minoranza. La frammentazione della sinistra non accenna a placarsi. Anzi.

 

Gianluca Scattu

«E’ un’area politico-culturale – la definisce Gianluca Scattu – che nasce dall’esperienza dell’ultimo congresso provinciale». Non è infatti un caso che è stata battezzata “Per una Nuova Politica”. Al congresso di fine 2021, infatti, proprio Scattu, 37enne ascolano che vive a San Benedetto, rappresentava “Per una nuova politica-Il Piceno del futuro”. Raccolse 140 voti, contro i 451 di Francesco Ameli di “Riparte il Piceno, riparte il Pd”.

 

Il neonato gruppo è rappresentato da 16 delegati in assemblea provinciale Pd e da 6 membri della direzione provinciale. Tra loro anche gli ex sindaci Angelo Flaiani (Folignano) e Luigi Merli (Grottammare), i segretari comunali e di Circolo Claudio Benigni, Diana Palestini, Elisa Marzetti, Antonio Marcelli, Aloisa Marciai, Sara Calisti.

 

«L’obiettivo del gruppo è rivitalizzare il partito piceno e marchigiano, che da ormai anni si trova in una situazione di difficoltà di idee e risultati. A livello provinciale, sempre meno sono i Comuni piceni governati dal nostro partito e, simultaneamente, i Circoli Pd sono sempre meno e sempre più vuoti e lontani dai cittadini e dalle loro richieste e visioni. A livello regionale, è dalla sorprendente disfatta elettorale dell’autunno 2020 che il partito si trova in una difficile situazione di transizione politica».

Scattu (a sinistra) e Ameli il giorno della proclamazione dell’attuale segretario provinciale

Lo scrive in una nota il neonato gruppo, che poi aggiunge: «Proprio gli ultimi amari sviluppi relativi al congresso regionale hanno rafforzato la nostra convinzione di doverci impegnare per promuovere un nuovo modo di fare politica: i congressi dovrebbero essere dei magnifici esempi di partecipazione e democrazia interna. Dei momenti di contrapposizione tematica e ideologica dove i candidati si misurano sulla base di teorie e visioni relative al funzionamento interno del partito e alle strategie di amministrazione del bene pubblico. Invece, abbiamo assistito di fatto ad un freddo scontro tra fazioni che lottavano non in nome di una visione di futuro, ma in nome del loro proprio desiderio di guidare il partito.

Se questo è, da un lato, perfettamente legittimo – prosegue – dall’altro lato non ci piace. Questo approccio non è piaciuto neanche alla segreteria nazionale, la quale – dopo aver creato le condizioni per una candidatura unitaria sul nome di Irene Manzi – ha deciso di commissariare il partito dopo che uno dei vecchi potenziali candidati, supportato dalla Federazione Picena, ha rotto l’accordo sulla Manzi ripresentando, di fatto, la propria candidatura. Questo, di nuovo, ci pare sbagliato perché rappresenta soltanto un ennesimo (e tardivo) step della sterile lotta tra gruppi sopra descritta.

Amareggiati da tutto questo, ma estremamente speranzosi per il futuro – la conclusione – diamo quindi il benvenuto al commissario Alberto Losacco, a cui vanno i nostri sinceri auguri di buon lavoro. Dal lato nostro, speriamo che il partito marchigiano possa, sotto la sua guida, rigenerarsi e tornare ad essere presto un luogo di forte azione politica e partecipazione popolare».

 

Partito Democratico, Francesco Ameli proclamato segretario provinciale (Il video)

Il Partito Democratico si rinnova: Ameli in netto vantaggio su Scattu in vista dell’assemblea provinciale


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