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Festa della Liberazione a San Benedetto, Spazzafumo: «Grazie a chi lottò per un futuro migliore»

SAN BENEDETTO - Nel celebrare la Festa della Liberazione, il sindaco Spazzafumo ha ricordato i caduti della Resistenza, con un particolare accenno al conflitto che in questi giorni sta sconvolgendo l'Ucraina
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Il sindaco Spazzafumo alla cerimonia del 25 Aprile

 

di Giuseppe Di Marco

 

E’ all’insegna di un ringraziamento corale, che Antonio Spazzafumo ha scelto di celebrare il suo primo 25 aprile da sindaco di San Benedetto. Un ringraziamento agli uomini e alle donne della Resistenza, ed espresso durante la cerimonia che lo ha visto sfilare per le vie del centro sotto le note di “Bella Ciao“.

Nel celebrare la Festa della Liberazione 2022, il primo cittadino ha presieduto la deposizione di corone d’alloro dinanzi ai monumenti in memoria dei caduti. Spazzafumo, assieme ad una nutrita delegazione delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche, accompagnata dalla banda cittadina, ha fatto visita in largo Onorati e nella sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia in viale Marinai d’Italia.

«Grazie – ha detto il sindaco – È questa la prima parola che mi viene in mente ogni 25 Aprile: una parola importante che talvolta dimentichiamo, soprattutto in occasione di certe ricorrenze. Oggi ancora di più, visto l’attuale dissennato conflitto bellico nel cuore dell’Europa, questo “grazie” ha un valore immenso.

È un ringraziamento alle donne e agli uomini che lottarono affinché potesse esistere un futuro migliore rispetto al loro presente, è gratitudine verso quella Resistenza non patrimonio di una fazione ma patrimonio dell’intera Nazione, è il nostro omaggio senza retorica che deve uscire fuori ogni giorno, che ci ricorda di amare e difendere le istituzioni, di unirci e di farci forza a vicenda per recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza.

Tutti noi, insieme, dobbiamo lavorare per migliorare questo nostro grande Paese, guardando al di là delle contrapposizioni e delle diatribe ideologiche.

Quel futuro che i nostri padri sognavano, fatto di democrazia e libertà, è il nostro e la nostra riconoscenza deve essere trasmessa ai nostri ragazzi, ancor di più oggi che molti dei testimoni oculari di quegli anni ci stanno abbandonando.

La libertà che ci è stata donata oltre settant’anni fa va difesa, protetta da ogni forma che voglia imprigionarla o impedirla: impariamo ad esserne riconoscenti ogni giorno e di non abusarne a discapito della comunità in cui viviamo. Viva la libertà, viva la pace e buon 25 Aprile a tutti».

 

Un 25 Aprile con i venti di guerra: Festa della Liberazione con cerimonie in città e a San Marco (Video e foto)


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