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Arengo e campagna elettorale: le aspirazioni centriste diventano un problema

ASCOLI - Dopo l'articolo di Cronache Picene che evidenziava la strana omonimia, interviene Laura Balestra, segretaria provinciale di "Italia al Centro": «Per direttiva nazionale dei nostri quadri dirigenti, Toti e Quagliarello in primis, Travanti è diffidato a utilizzare nomi e simboli che in qualsiasi forma e dicitura possano ledere il diritto sancito di "Italia al Centro" di dar nome ai suoi schieramenti nelle città di Italia, così come riconosciuto e registrato dal Ministero dell'Interno»
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Palazzo Arengo

 

«Nessun caso di omonimia, confusione né schermaglia alcuna con coloro che manifestano aspirazioni centriste ad Ascoli» – precisa il segretario provinciale e vice coordinatore regionale di “Italia al Centro”, Laura Balestra.

Laura Balestra con Gaetano Quagliarello e Giovanni Toti

«Ci tengo tuttavia a precisare a nome mio, del presidente Giovanni Toti e del senatore e vice presidente di “Italia al Centro” Gaetano Quagliariello, che l’unico partito in Italia che attualmente, con un gruppo già costituito in Senato, è legittimato a livello nazionale al Governo dal Ministero dell’Interno ad utilizzare simboli e nomi di “Italia al Centro” e, a livello territoriale, in ogni città in cui è rappresentato politicamente, a creare gruppi consiliari, liste di partito o civiche, comitati e associazioni con indicato il nome della città in questione più “… al Centro” è il suddetto partito».

 

«Nessun caso di omonimia dunque col presunto costituendo comitato dell’ex assessore Travanti, che fin da ora per direttiva nazionale dei quadri dirigenti di “Italia al Centro”, Toti e Quagliariello in primis, viene diffidato ad utilizzare nomi e simboli che in qualsiasi forma e dicitura possano ledere il diritto sancito di “Italia al Centro” di dar nome ai suoi schieramenti nelle città di Italia, così come riconosciuto e registrato dal Ministero dell’Interno».

 

Claudio Travanti e Francesco Petrelli

«Esiste dunque un’unica formazione sul territorio piceno che si può chiamare legittimamente “Ascoli Piceno al centro” o “Ascoli al centro” e il diritto di utilizzo di tale nome appartiene esclusivamente ai rappresentanti territoriali provinciali e regionali di Quagliariello e Toti. Così accade a L’Aquila, per esempio, con lo schieramento “L’Aquila al centro” o a Catanzaro con lo schieramento “Catanzaro al centro” o a Civitanova Marche con lo schieramento “Civitanova al Centro” e così via in tutte le città di Italia che hanno aderito o aderiranno numerose ad “Italia al Centro”».

 

La conclusione: «Fatta dunque questa doverosa precisazione, sottolineo come il dialogo con tutte le anime di centro è aperto da parte nostra, ma nella massima chiarezza e nel massimo rispetto delle persone, dei nomi e dei simboli, perché indebite fughe in avanti ingenerano solo confusione e null’altro nei cittadini e per fare politica ci vuole serietà».

 

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