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Tragedia sulla Salaria: ecco chi era il ragazzo falciato da un furgone guidato da un ubriaco

CASTEL DI LAMA - Federico Pietracci era l'unico figlio di un ex dirigente della Telecom. Aveva perso la mamma meno di un anno fa. Il monito del sindaco Bochicchio: «Quando ci mettiamo alla guida, nelle nostre mani c'è la vita di altre persone. Non dimentichiamolo»
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Tragedia, dolore, rabbia, sgomento. Si potrebbe continuare all’infinito per descrivere quello che è accaduto la notte scorsa, lungo la Salaria, all’altezza del Villaggio del Fanciullo di Ascoli. Un ragazzo di quasi 34 anni, Federico Pietracci, ha perso la vita dopo l’impatto con un furgone condotto da un operaio di 45 anni, ora agli arresti domiciliari. I Carabinieri, che hanno dovuto ricostruire la dinamica, gli hanno trovato un tasso etilico nel sangue 6 volte superiore a quello consentito dalla legge per mettersi alla guida. E, dalle indagini, è risultato che l’uomo abbia invaso la corsia opposta, proprio nel momento in cui sopraggiungeva la moto di Federico.

 

«Non ci sono parole per commentare – dice Mauro Bochicchio, sindaco di Castel di Lama dove il ragazzo risiedeva – è una notizia straziante, una giovane vita stroncata così. Ed in questo modo: un tasso alcolemico così elevato non emerge se si è bevuto un solo bicchiere di vino.

Posso solo fare appello al senso di responsabilità quando ci mettiamo alla guida. Nelle nostre mano, insieme al volante, c’è la vita altre persone».

 

Federico Pietracci era uno studente universitario a Bologna, che, dopo una pausa dagli studi, aveva deciso di rimettersi in carreggiata. Era l’unico figlio di Giuseppe Pietracci, ex dirigente del servizio legale della Telecom, e Mariella Cicconi, deceduta meno di un anno fa per un improvviso malore, poco dopo la pensione da dirigente dell’Ufficio Iva dell’Agenzia delle Entrate di Ascoli.

 

I vicini, ancora increduli per l’accaduto, descrivono i Pietracci come bravissime persone, molto rispettate e riservate. Su Federico solo bellissime parole, per la sua educazione e il rispetto che mostrava nei confronti del prossimo. Il pensiero di tutti va ora al padre del ragazzo, rimasto solo con il suo tremendo dolore, per una perdita che non si può giustificare.

 

L’auspicio di tutti è che, se dovesse essere confermata la responsabilità, la giustizia non si impantani in mille rivoli, come purtroppo spesso accade, affinché non ci siano altri genitori o familiari o amici a piangere per simili lutti.

 

Il corpo di Federico è ora all’obitorio dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, a disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo piceno che, quasi certamente, disporrà  l’autopsia. A raccoglierlo, poco dopo l’accaduto, l’impresa funebre Bucci di Roccafluvione, che interviene in questi casi in ragione di una convenzione con il Comune di Ascoli. Le esequie saranno invece curate dalle onoranze Camaioni di Colli del Tronto.

 

m.n.g.

 

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