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A un anno dal voto, Re: «Bochicchio un fallimento, la vera emergenza è la ricostruzione di Piattoni»

CASTEL DI LAMA - Il consigliere di opposizione esprime un giudizio fortemente negativo su questi primi quattro anni di mandato. Diversi gli errori imputati all’Amministrazione, dal massacro dei tigli di via Roma al calendario eventi, passando per la gestione del sisma e la riqualificazione di via Scirola e delle Casette. Dialoghi in corso con il Pd ed esponenti della società civile per dar vita a un nuovo progetto in vista delle elezioni del 2023
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di Federico Ameli

 

A quattro anni di distanza dalle elezioni che hanno affidato le chiavi del paese al sindaco Mauro Bochicchio e alla sua giunta, a Castel di Lama è tempo di bilanci. Qualche giorno fa è stato proprio il primo cittadino a fare il punto su obiettivi e risultati raggiunti nel suo mandato amministrativo, ora è il momento di lasciare la parola agli avversari politici per analizzare da un altro punto di vista questi quattro anni targati 5 Stelle.

 

A prendere la parola in questa seconda tappa nell’universo politico lamense è Gianluca Re, ex vicesindaco da qualche settimana tornato in Consiglio comunale nelle vesti di consigliere di minoranza a seguito delle dimissioni di Francesco Ruggieri.

 

Gianluca Re

Re, sono passati ormai quattro anni dalle elezioni del 2018. Qual è il suo personale bilancio di questo mandato amministrativo?

 

«Siamo di fronte al fallimento totale e incontrovertibile di un’amministrazione pubblica. In quattro anni non sono stati in grado di realizzare nulla, nessuna nuova opera nuova messa in cantiere che abbia visto la luce. Si sono limitati a gestire – facendolo peraltro male – l’ordinario. Basta farsi un giro per il paese per vedere con i propri occhi lo stato di degrado e abbandono in cui versa il verde pubblico.

I nostri parchi sembrano foreste equatoriali, quasi non si distinguono più i giochi e le aree attrezzate per bambini. Se chiedessimo ai cittadini dei comuni limitrofi per cosa ricordano Castel di Lama, penserebbero senz’altro al disastro degli scuolabus di settembre 2019 o alla recente strage dei tigli di via Roma: un’amministrazione presentatasi agli elettori come rivoluzionaria ormai è famosa per questo».

 

Lo scoppio dell’emergenza sanitaria a un anno e mezzo dall’elezione della giunta Bochicchio può a suo avviso rappresentare un alibi per l’Amministrazione?

«Assolutamente no. Nella sua intervista il sindaco ha evitato di citare l’emergenza più impellente di Castel di Lama, ossia la sistemazione delle famiglie terremotate di Piattoni. In paese abbiamo decine di nuclei familiari che vivono fuori casa a cui il sindaco non ha mai dato una mano, limitandosi a rinforzare le già numerose pastoie burocratiche italiane.

L’ordinanza firmata qualche giorno fa dal commissario Legnini ha prorogato al 15 ottobre la scadenza per i cittadini che beneficiano del Cas, ma parliamo pur sempre di mesi e non certo di anni. Ancora il sindaco non è stato in grado di decidere dove ricostruire quella parte del paese massacrata dal sisma. C’è il rischio che a partire dal 15 ottobre i nostri concittadini terremotati rimangano senza Cas e senza sistemazione: è una situazione che doveva essere risolta già quattro anni fa. Il sindaco, invece, rivendica con orgoglio una copertura della pista di pattinaggio approvata tre anni fa e che ancora deve vedere la luce, dimostrandosi del tutto scollegato dal mondo reale e dal paese».

 

Tre dei nove tigli tagliati in via Roma

Qual è stato, a suo avviso, l’errore di valutazione più grave commesso dalla giunta Bochicchio? Invece, al contrario, c’è secondo lei qualche aspetto positivo di questo mandato da cui eventualmente ripartire?

«Abbiamo assistito a una serie quasi infinita di scelte sbagliate. Per fare solo alcuni esempi, l’incuranza dimostrata nei confronti delle famiglie terremotate di Piattoni e il massacro dei tigli di via Roma testimoniano una visione rovesciata di un mondo che al giorno d’oggi, al contrario, incentiva in ogni modo la tutela del verde.

Più che un errore di comunicazione, come lo ha definito il sindaco, il taglio dei nove tigli è stato una vergogna: sfido, peraltro, chiunque a sostare per più di cinque minuti in quel viale, dove in questi giorni si registrano 50 gradi sull’asfalto. È una scelta sintomatica di una visione che non prevede alcun rispetto dell’ambiente. Personalmente non vedo scelte da condividere. Penso anche alla situazione delle Casette, dove in base al progetto attuale verrà realizzato un ghetto con ben 40 famiglie».

 

A proposito di alberi, nelle ultime settimane il destino di via Scirola è finito al centro del dibattito politico con un’assemblea pubblica particolarmente discussa. Qual è la sua proposta per un viale che, anche alla luce delle attuali opportunità, potrebbe subire un meritato restyling?

«Invito tutti a verificare che fine abbia fatto il sondaggio, attualmente al vaglio del Garante della privacy, di cui ad oggi il sindaco non ha ancora annunciato l’esito.

 Mostri a tutti il progetto definitivo che, da quello che so, prevede l’eliminazione dello spartitraffico e, di conseguenza, del viale alberato.

A mio avviso è necessario, piuttosto, operare nelle zone dissestate e salvaguardare il verde pubblico, intervenendo solo sulle piante malate e certificate nella loro precarietà. Basterebbe invece ripristinare l’asfalto dissestato, come avviene in qualsiasi altro comune, provvedendo alle potature e rimettendo a posto i marciapiedi».

 

Mauro Bochicchio

 

Quale può essere secondo lei la ricetta per risolvere le criticità che ha evidenziato e rilanciare il paese, anche nel confronto con le altre realtà del territorio?

«A mio avviso è necessario procedere spediti verso la ricostruzione e promuovere eventi di natura culturale e musicale. È questa la direzione da intraprendere per rilanciare Castel di Lama.

Il Covid non ha impedito, lo scorso anno, alla vicina Offida di ospitare cantanti del calibro di Annalisa e Ginevra Di Marco, artisti che vendono migliaia di dischi; quest’anno, poi, è in programma il concerto di Madame.

Nel 2016 (ai tempi dell’Amministrazione Ruggieri, di cui Re era vicesindaco, ndr), Castel di Lama ha ospitato l’evento più importante della Vallata con il concerto dei “La Rua”. L’anno prima, invece, è stata la volta di Max Giusti».

 

Nel corso dell’ultima intervista, nel rimarcare il ruolo della giunta all’interno della macchina amministrativa lamense, il sindaco Bochicchio ha messo a confronto l’attività del vicesindaco Celani e quella da lei svolta nell’ambito dell’ex Amministrazione Ruggieri, evidenziando una maggiore partecipazione della sua vice in termini di documenti e atti prodotti. Vuole replicare a quanto dichiarato dal primo cittadino?

«Al sindaco voglio ricordare innanzitutto il non trascurabile fatto che all’epoca ho ricevuto la delega all’Istruzione solo un anno dopo la mia elezione. Tuttavia, rivendico due risultati straordinari per le scuole del paese. Sono riuscito, in primo luogo, a riunito le scuole di Castel di Lama in un unico Isc, il che equivale ad avere certezza dei numeri relativi alla scuola e a più posti di lavoro riservati a docenti e personale scolastico.

Inoltre, dopo il sisma, se non fosse stato per il nostro coraggio le scuole sarebbero probabilmente ancora chiuse. Il problema all’epoca, non riguardava la presentazione di “progettini” destinati alla scuola, quanto piuttosto il garantirne l’esistenza e l’attività. A Castel di Lama la scuola è rimasta chiusa per soli 18 giorni ed è stata tra le prime a riaprire tra quelle della provincia.

 

 Essere assessori non significa mettere la firma sulle letterine, che peraltro preparano i funzionari pubblici,  per gli auguri di Pasqua e di Natale, bensì risolvere i problemi dei cittadini; essere vicesindaco significa avere una responsabilità ancora più grande. Ridicola l’accusa di sostituirmi troppo spesso al sindaco».

 

Una veduta aerea di due elementi cardine di Piattoni: la chiesa di Santa Maria e l’ex palazzo comunale sede della biblioteca

Che futuro si aspetta per il paese, sia a breve che a lungo termine?

«Non mi aspetto assolutamente nulla per quest’ultimo anno. 

Ora dobbiamo tornare a un confronto serrato e diretto coi cittadini».

 

Quali sono i suoi progetti in vista delle prossime elezioni amministrative?

«L’idea è lavorare alla creazione di un fronte popolare comune insieme alle forze che si oppongono all’attuale Amministrazione. A questo proposito c’è un dialogo in corso con il Partito Democratico, soggetti della società civile ed espressioni delle professionalità del territorio. Avvertiamo il bisogno di inserire forze fresche nell’Amministrazione, ma dovranno necessariamente portare con sé delle competenze. La mia ambizione è dare una mano per creare un gruppo in grado di restituire il ruolo che spetta a Castel di Lama e ai suoi cittadini».


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