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Il Ponte di Cecco e la fontana di Viale De Gasperi si aggiudicano lo “Scorfano d’oro”

ASCOLI - Si è chiusa l'edizione 2021-2022 dell'originale provocatorio concorso dell'associazione "Ascoli Nostra". Al primo posto il leggendario ponte, meta prediletta delle trasmissioni tivù ma chiuso da anni, e la "fontana del Jolly" abbandonata dopo gli immancabili flash del giorno dell'inaugurazione. Scorfano d'argento all'edificio all'angolo Corso Mazzini-Piazza del Popolo, di bronzo alle "colonnine suonanti" di San Francesco 
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Ponte di Cecco off limits

 

di Andrea Ferretti

 

Il Ponte di Cecco e la fontana di Viale De Gasperi. Primi ex aequo nella classifica finale de “Lo Scorfano d’oro”, l’originale provocatorio concorso ideato dall’associazione Ascoli Nostra sempre alla ricerca di situazioni di degrado e brutture, purtroppo sempre più numerose ad Ascoli. Il “ponte del diavolo” e la “fontana del Jolly” vincono questa edizione 2021-2022 precedendo – “Scorfano d’argento” – l‘edificio di Corso Mazzini, all’angolo di Piazza del Popolo il cui intonaco sta cadendo a pezzi. Per un solo punto, sul terzo gradino del podio – “Scorfano di bronzo” – le “colonnine suonanti” della chiesa di San Francesco.

 

La fontana del “Jolly”

La giuria che ha stilato questa graduatoria era formata da tre membri dell’associazione e quattro rappresentanti della stampa. La lista, che comprendeva anche diverse segnalazioni giunte ad Ascoli Nostra da parte di cittadini indignati, si è trovata di fronte a un elenco di 37 casi di degrado e affini, di cui anche Cronache Picene si è più volte occupata.

 

Per quanto riguarda i primi due “scorfena” finiti sul podio, il Ponte di Cecco e la leggenda che lo avvolge sono immancabili in ogni trasmissione tivù in cui si parla di Ascoli. In apparenza sembrerebbe che funzioni tutto, ma non è così: da tanti anni il ponte è chiuso e non è percorribile: sicuramente non per motivi di sicurezza.

Bizzarra invece la storia di quella che è conosciuta come “la fontana del Jolly”. Quella originaria non funzionava più, ma alla vigilia delle ultime Amministrative, la nuova versione venne inaugurata in pompa magna. Giusto il tempo dei soliti flash, poi è finito tutto. I lavori durarono mesi ed ebbero un costo: cosa è successo?

 

L’edificio all’angolo Corso Mazzini-Piazza del Popolo

Gli altri due “scorfena” finiti sul podio. L’intonaco dell’edificio all’angolo Corso Mazzini-Piazza del Popolo sta cadendo e si interverrà probabilmente solo dopo che qualcuno si sarà purtroppo fatto male. Le “colonnine suonanti” all’ingresso della chiesa di San Francesco in Via del Trivio sono rotte ed è probabile che prima o poi spariscano del tutto.

 

Tranne un paio di clamorosi casi, tutte le segnalazioni del concorso “Lu Scorfena d’Ore” sono cadute nel vuoto. La prima fu la struttura di sostegno che regge una casa di Via Manilia dai tempi del terremoto del 1972. L’ultima la chiesa della Madonna del Ponte, a Porta Cartara che dopo i terremoti del 2016 e 2017, è stata lasciata (danneggiata) all’abbandono. In mezzo, oltre ai quattro “scorfena” premiati, una trentina di casi che nei mesi scorsi sono stati protagonisti anche delle puntate de “Lu Scorfena della settimana”.

 

Ecco come sono ridotte le “colonnine sonanti” della chiesa di San Francesco

Ricordiamo la Torre del Cucco alla Fortezza; l’antico portone di Via Bonaccorsi che non è rimasto quasi più niente; le bacheche turistiche distrutte (poi per fortuna rimesse a nuovo); le fontane abbandonate con particolare attenzione a quella di Piazza San Tommaso; le tettoie davanti alle pore d’ingresso delle case e i balconi (la maggior parte abusivi) del centro storico; le aiuole di Piazza Ventidio Basso (San Pietro Martire), le sedute della Loggia dei Mercanti; il mega cartellone di Viale De Gasperi dove un tempo c’erano le indicazioni turistiche; le bacheche di associazioni che non ci sono usate per affiggere locandine semi abusive; il volantinaggio selvaggio che produce solo cartacce e sporcizia sulle strade.

E poi ancora il cantiere (prima abbandonato) lungo la Circonvallazione dove si sta sbancando una porzione della collina; le serrande imbrattate; i tombini ostruiti che quando piove creano pozzanghere e piccoli laghetti; le feci abbandonate dei cani (servirebbe un capitolo a parte); il marciapiede di Via Piave impercorribile da persone con disabilità; il muro di contenimento dell’asilo nido di Via Buonarroti danneggiato e in attesa di crollare; una porzione esterna di Forte Malatesta usata come discarica a cielo aperto; l’Annunziata dimenticata e l’orologio distrutto sul campanile della chiesa; la fonte al ponte di San Filippo; le sponde dei fiumi sempre più simili a giungle.

 

A breve avverrà la proclamazione ufficiale con l’assegnazione dei premi. Poi si ripartira con la nuova edizione 2022-2023. La speranza è che la lista delle brutture non sia di nuovo così lunga. Ma è solo una speranza.

 

ALL’INTERNO DEL SEGUENTE ARTICOLO, TUTTI GLI “SCORFENA DELLA SETTIMANA”

 

“Lu Scorfena d’Ore” al rush finale


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