La Riviera piange Ottavio Medori: «Con lui finisce un’epoca dell’imprenditoria sambenedettese»

SAN BENEDETTO - Patron della Medori Macchine, Gran Pavese Rossoblù 2013: la scomparsa dell'imprenditore addolora la Riviera, che porgendo l'estremo saluto ne ricorda le qualità personali e ne ripercorre la storia
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Ottavio Medori e Marco Calvaresi alla cerimonia di conferimento del Gran Pavese Rossoblù 2013

 

di Giuseppe Di Marco

 

La scomparsa di Ottavio Medori commuove la Riviera delle Palme. A piangere per la dipartita dello storico imprenditore, da sempre attivo nell’universo della meccanica, sono esponenti del Comune e dell’associazionismo locale: tutti pronti a ricordare con piacere e un pizzico di nostalgia il patron della Medori Macchine, pilastro fra le imprese sambenedettesi poi trasferitasi in Abruzzo.

 

«Ottavio Medori è stato molto più che un imprenditore – ha commentato il sindaco Antonio Spazzafumo – Uomo sempre pronto a sperimentare e ad osare, ha saputo mettere a frutto le conoscenze tecniche acquisite in gioventù nel settore della meccanica avanzata e della motoristica navale terrestre e aeronautica organizzandole in un sistema aziendale che ha portato ricchezza al territorio e dando lavoro a decine di persone.

 

Molte aziende del settore metalmeccanico, delle Marche e dell’Abruzzo, sono sorte grazie al supporto dell’azienda di Medori, che negli anni ha offerto a molti artigiani l’opportunità di iniziare o ingrandire l’attività non solo fornendo ogni tipo di strumento, dagli attrezzi più semplici a quelli tecnologicamente più avanzati, ma anche creando uno specifico settore amministrativo-finanziario in grado di assistere e indirizzare la clientela attraverso i complessi meandri della burocrazia.

 

Impegnato attivamente nell’associazionismo imprenditoriale e nel sociale, è stato consulente di vari istituti professionali per l’orientamento lavorativo degli studenti e presidente onorario dell’Utes. A nome di tutti i sambenedettesi rivolgo un commosso e sentito pensiero ad Ottavio Medori nel momento in cui San Benedetto, che nel 2013 gli ha conferito l’onorificenza del Gran Pavese Rossoblù, gli porge l’ultimo saluto».

 

Protagonista dell’estremo saluto è anche il Circolo dei Sambenedettesi: «La scomparsa di Ottavio Medori è un duro colpo per la città e per tutti noi del Circolo – scrive il presidente Gino TroliCon lui finisce un’epoca di crescita economica e di sviluppo di cui egli rappresenta l’affermazione attraverso il lavoro, la creatività e persino la genialità imprenditoriale. Abbiamo avuto con Ottavio Medori un rapporto speciale per il suo grande attaccamento al Circolo e alla cultura delle tradizioni sambenedettesi, in una città che non lo aveva visto nascere ma che lui ha sempre amato visceralmente. Il Circolo per questo lo aveva insignito lo scorso anno della tessera ad honorem e lui è stato con noi al pranzo sociale di questo giugno facendoci dono di due bellissimi quadri che terremo con cura e come un caro ricordo nella sede del Circolo. Caro Ottavio, sarai per noi una figura indimenticabile e in questo momento di tristezza vogliamo ricordarti come in quel giorno. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze».

 

A manifestare il proprio cordoglio, infine, è anche l’Associazione degli Industriali della Provincia di Ascoli Piceno, che «piange unita la scomparsa di Ottavio Medori, capitano d’impresa e protagonista assoluto dell’imprenditoria picena – dichiara il presidente Simone Ferraioli in rappresentanza anche del Consiglio e dei soci – Maestro di vita dal grande spessore umano per chi ha avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo, è stato e rimarrà per tutti e per sempre un modello di imprenditoria illuminata, lungimirante e responsabile. “Uomo del fare”, Ottavio Medori è stato pioniere della meccanica italiana contribuendo in maniera determinante, con la passione per il suo lavoro e l’amore per il territorio, all’industrializzazione della Valle del Tronto e con essa allo sviluppo del Piceno.

 

La sua ferma fiducia nell’intraprendere lo ha sempre visto al fianco dei colleghi nelle fasi di avvio di nuove iniziative imprenditoriali, dispensando con grande altruismo consigli, incoraggiamento e sostegno. Con Ottavio Medori perdiamo un gentiluomo, un imprenditore d’altri tempi, che ha scritto pagine importantissime della nostra storia economica e sociale – conclude Ferraioli – A tutta la nostra realtà associativa mancheranno la sua presenza costante ed esemplare, la sua grande competenza, la sua umanità».


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