Settembre 2001: Mazzone ai tempi di Brescia e della mitica corsa sotto la curva dell’Atalanta
di Luca Capponi
Sul rapporto tra il mito Carletto Mazzone e le cento torri c’è poco da aggiungere: iniziato nel 1960, quando aveva 23 anni e militava nella Del Duca Ascoli in Serie C, di cui divenne poi anche allenatore, e tuttora in essere. Ascoli è la città dove il mister romano ha messo su famiglia, dove vive e dove ha vissuto anni sportivi di grande lustro con l’Ascoli di Costantino Rozzi, che condussero la squadra fino alla Serie A nella storica prima promozione del 1974. A lui, oggi, è intitolata la Tribuna Est dello stadio “Del Duca”.
Da giocatore nell’allora Del Duca Ascoli
Impossibile riassumere un legame così profondo, un pezzo di storia non solo sportiva ma anche umana. Non solo ascolana, ma patrimonio d’Italia. Di un calcio vero, passionale e ruspante che non c’è più.
Al grande puzzle composto da meravigliosi pezzi di vita, se ne sta per aggiungere un altro. Su input del sindaco Marco Fioravanti, infatti, l’Arengo sta lavorando affinché venga conferita a Mazzone la cittadinanza onoraria di Ascoli.
A tal proposito, nella giornata di venerdì 23 settembre si riunirà la Commissione consiliare permanente su “Revisione dello statuto e dei regolamenti”, presieduta da Alessio Pagliacci.
L’obiettivo è quello di discutere in merito alla proposta e di portarla, successivamente, all’attenzione del Consiglio comunale, che secondo logica andrà poi ad approvare il provvedimento.
Dopo le standing ovation negli stadi della penisola, dunque, per il Sor Magara se ne prepara un’altra, ma di stampo diverso. Come sempre, strameritata.
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