La “Battaglia di Lepanto”, il grande dipinto della collezione Cerboni-Rambelli, oggetto di studio per la sua importanza storica, è stata restituito alla fruizione del pubblico: ora è custodito nell’Archivio storico comunale al “Paese alto” di San Benedetto.
L’evento – reso possibile dal Comune di San Benedetto e dai locali Gruppo Fai e Lions Club – è stato celebrato ieri, 7 ottobre, con una presentazione avvenuta a Palazzo Piacentini, alla presenza di Giuseppe Merlini, responsabile dell’Archivio storico, dell’assessore comunale alla Cultura Lina Lazzari e della consigliera Luciana Barlocci, del sindaco di Arquata Michele Franchi, della docente Maria Perla De Fazi, lo storico locale di Arquata, dell’architetto Dario Nanni, del presidente del Lions Club di San Benedetto Mario Sfrappini e di Adele Gabrielli, presidente del comitato “Cultura, Ambiente e Promozione Sociale” del Lions Club e capo Gruppo del Fai.
Dopo l’intervento di Giuseppe Merlini, che ha analizzato le possibili vicende storiche che hanno portato il dipinto dall’Abruzzo fino a San Benedetto, dopo il 1871, l’assessore Lina Lazzari ha dichiarato che «questa è la prima opera dell’eredità Cerboni-Rambelli esposta al pubblico e spero che ci siano ancora occasioni per fare in modo che la volontà testamentaria del dottor Rambelli venga onorata».
«Aver contribuito alla realizzazione di questo progetto – ha aggiunto Mario Sfrappini – ci permette di concretizzare il nostro impegno per la nostra comunità».
«La presentazione che è stata organizzata nella “Sala della Poesia” a Palazzo Piacentini – commenta Adele Gabrielli con emozione – è stata sia il tributo ad un dipinto di importanza storica, appartenente alla Scuola Napoletana della seconda metà del Seicento, primi del Settecento e proveniente dalla collezione Cerboni-Rambelli, sia uno dei risultati dell’attenzione che stiamo dedicando, da anni, alla villa ed al parco Cerboni-Rambelli, lasciati in eredità al Comune di San Benedetto e che, speriamo, possano essere presto ristrutturati e messi a disposizione dei cittadini: con dodicimila metri di parco, si tratta di un inestimabile “polmone verde” nel pieno centro della città».
Il sindaco di Arquata, Michele Franchi, e lo storico arquatano Dario Nanni hanno spiegano ai presenti il legame che lega la frazione di Spelonga di Arquata alla battaglia di Lepanto. Ben 150 spelongani vi parteciparono e nel paese c’è una bandiera turca autentica, strappata – secondo una leggenda – da una ragazza del posto, Maria Toscano, partita alla volta di Lepanto al posto di suo fratello.
La “Festa Bella” di Arquata celebra la battaglia in modo simbolico con un tronco d’albero di 40 metri, tagliato nei boschi e portato dai volontari per 15 chilometri fino al paese, che viene issato come “albero maestro” di una nave.
La docente Maria Perla De Fazi ha invece relazionato su uno studio, tratto da un manoscritto di Antonio Doria, custodito nella Biblioteca di Fermo e antecedente alla Battaglia di Lepanto, da cui emergono i costi, molto alti ,di un progetto per combattere i turchi, mai realizzato ma probabilmente assai simile a quello poi posto in essere.
La proiezione di una video intervista con lo storico Alessandro Barbero ha preceduto la visita guidata al quadro, le cui caratteristiche sono state illustrate dallo storico dell’arte Andrea Viozzi.
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