Sottrae i cuccioli alla sua cagnolina per sopprimerli: trovati e salvati, scatta una pesante denuncia (Le foto)

E' ACCADUTO a Montemoro di Force, dove una signora è stata per fortuna richiamata dai lamenti dei due cagnolini, appena nati, chiusi in un sacchetto di plastica gettato tra i rovi. Sono intervenute le volontarie dell'Appa, è stato allertato il Servizio veterinario dell'Ast. I Carabinieri Forestali di Comunanza sono subito risaliti al proprietario: in casa c'era la cagnolina con le mammelle gonfie ma nessun cucciolo da poter allattare. Il responsabile dovrà rispondere alla Procura di Ascoli di "maltrattamento di animali con l'aggravante dello scopo della loro soppressione"
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La cagnolina ha appena ritrovato i suoi cuccioli e li sta subito allattando

 

Domenica scorsa a Force, località Montemoro, due cuccioli appena nati sono stati gettati su un cespuglio di rovi in mezzo alla neve lungo una strada di campagna, chiusi e ancora vivi, in un sacchetto di plastica. Una signora che si trovava a passare, richiamata dai lamenti, si è accorta di loro e li ha raccolti. Non sapendo che fare, si è rivolta all’associazione animalista Appa (Associazione provinciale protezione animali) che le hanno detto di rivolgersi al Servizio Veterinario dell’Ast attraverso il 118.

 

Non potendoli tenere per la notte, le volontarie dell’Appa Federica ed Elisa si sono prese l’incombenza, ovvero allattarli ogni tre ore, giorno e notte, per almeno un mese. Da tanti anni sono stati centinaia i cuccioli, cani e gatti, allattati dalle volontarie che hanno speso soldi propri per traversine, latte ed omogeneizzati, veterinari e farmaci.

 

Tempo poche ore e c’è stata una svolta. La signora che aveva trovato i cuccioli ha presentato una denuncia alla Stazione dei Carabinieri Forestali di Comunanza, i quali non ci hanno pensato due volte. Hanno subito svolto le indagini e sono risaliti al colpevole. La mamma dei cuccioli era nella sua casa, con le mammelle ancora gonfie del latte che non ha potuto dare ai suoi piccoli perché le erano stati sottratti e destinati ad una morte lenta e atroce.

 

I due cuccioli che erano destinati a morte certa

La cagnolina è stata sequestrata e trasferita al canile sanitario di zona dove operano le volontarie dell’Appa. La scena del ricongiungimento è stata toccante. Tutti si sono commossi: i carabinieri, le volontarie e il direttore del canile.

 

La cagnolina ha riconosciuto i suoi cuccioli già da lontano sentendo i loro guaiti. Si è subito sdraiata per allattarli.

 

Il responsabile di questo feroce abbandono è stato denunciato ed ora alla Procura della Repubblica di Ascoli dovrà rispondere di maltrattamento di animali con l’aggravante dello scopo della loro soppressione. L’articolo 544 del codice penale è chiaro: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro… la pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.

 

«Il lieto fine però – commentano dall’Appa – non può farci dimenticare una triste realtà. Per la felice conclusione di una vicenda che si ripete ininterrottamente e con numeri enormi ma sommersi da sempre, la prima operazione di questo tipo di cui siamo stati testimoni, quanti cuccioli sono morti, muoiono e moriranno di agonia gettati nei cassonetti, nei dirupi, nei corsi d’acqua, persino nei tombini del sistema fognario? Quanto dobbiamo ancora aspettare – aggiungono – perché anche da noi la piaga del randagismo e dell’abbandono cessi per sempre, come è accaduto o sta accadendo in tutto il nostro Paese, deturpato da questi atti ignobili che quasi sempre restano impuniti?».

 


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