Bagni e ombrelloni, i balneari hanno tempo per adeguarsi fino al 31 maggio

SAN BENEDETTO - I concessionari di spiaggia dovranno effettuare i lavori entro l'inizio di aprile, ma in caso non dovessero farcela potranno chiedere una proroga di due mesi
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Adeguamento degli chalet al piano spiaggia: raggiunta la quadra fra il Comune e le associazioni di categoria

 

di Giuseppe Di Marco

 

balneari dovranno adeguarsi al piano spiaggia, ma per farlo avranno tempo fino a fine maggio. E’ questa la condizione che consente alla categoria di ottenere la licenza suppletiva necessaria ad aumentare il numero di ombrelloni all’interno della propria concessione.

 

Due servizi igienici fino a 100 ombrelloni, e altri due oltre i 100, più altri due per i clienti del ristorante e uno per il personale dell’attività in cui si somministrano alimenti e bevande. Sono queste le disposizioni a cui deve adeguarsi uno stabilimento balneare se vuole aumentare il numero di postazioni ombreggianti oltre le 100 unità. Insomma, le regole impostate dal Comune non sono cambiate: il piano spiaggia resta il documento chiave al quale bisogna attenersi.

 

La differenza, rispetto al modulo precedente, è che nel fare richiesta il balneare non dichiara il permanere della conformità delle opere rispetto agli strumenti urbanistici approvati. Il concessionario, invece, chiede di adeguarsi ai dispositivi vigenti. In tal senso, il gestore avrà tempo fino al 1° aprile per realizzare il numero congruo di servizi igienici. Se non dovesse farcela, potrà domandare una proroga fino al 31 maggio.

 

E’ quanto emerge dall’incontro tenutosi questa mattina in Comune, al quale hanno partecipato il sindaco Antonio Spazzafumo, l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli, il presidente di Confesercenti Marche Sandro Assenti, il presidente provinciale di Confesercenti Andrea Manfroni, l’avvocato Domenico Ricci in rappresentanza dell’Itb e, per Confcommercio, la presidente provinciale Sib Enrica Ciabattoni e la segretaria Maria Angellotti.

 

«Voglio ringraziare le associazioni di categoria per aver instaurato un confronto franco e costruttivo – dice in proposito l’assessore Gabrielli – che ci ha consentito, nel rispetto ovviamente della normativa, di semplificare la modulistica in modo da renderla maggiormente aderente alle esigenze manifestate da imprenditori già alle prese con le problematiche derivanti dalla questione delle aste. Abbiamo raggiunto insieme un punto di equilibrio – prosegue Gabrielli – che consentirà ai concessionari di presentare le domande. A breve i nuovi modelli saranno pubblicati sul sito del Comune e invito sin d’ora gli operatori ad attivarsi in modo da dare la possibilità ai nostri uffici di effettuare le istruttorie necessarie al rilascio delle licenze in tempo utile per l’inizio della stagione».

 

A compiacersi del risultato è anche l’ex sindaco Pasqualino Piunti, promotore della riunione in commissione tenutasi ieri sera sul tema: «Siamo soddisfatti che si sia trovata una soluzione per i balneari. La nostra azione amministrativa, quella di chiedere la convocazione di una commissione specifica, era finalizzata proprio a far sì che l’amministrazione rivedesse dei punti che avrebbero potuto, se non chiariti e modificati, mettere in difficoltà tutta la categoria e si sarebbe potuto ripetere il non bel precedente degli ombrelloni tolti in pieno ferragosto l’anno scorso. Il mio ringraziamento va anche alla presidente di commissione Annalisa Marchegiani, per averla prontamente convocata».

 

Dichiarazioni che non piacciono neanche un po’ a Gabrielli, il quale replica: «Quello di Piunti è un patetico tentativo di prendersi il merito di un’operazione nella quale non ha avuto la benché minima voce in capitolo. L’accordo con le associazioni di categoria è stato trovato a valle di un lavoro certosino culminato nell’incontro di questa mattina, e non certo nella commissione richiesta dal consigliere Piunti. Commissione che, lo devo dire, mi è sembrata alquanto inutile, data l’assenza delle principali confederazioni, ad eccezione dell’Itb. Oltretutto voglio far notare che la commissione ha un costo per l’ente, e pertanto non dovrebbe essere usata come passerella dal politico di turno».

 


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