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Bilancio, la minoranza non molla: possibile l’esposto in Corte dei Conti

SAN BENEDETTO - La minoranza è pronta al secondo round su rendiconto e utilizzo dell'avanzo: tra i più agguerriti, i consiglieri di centrosinistra e, in parte, del gruppo misto. La prossima riunione in emiciclo dovrebbe tenersi il 20 maggio
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Minoranza all’attacco: a tornare sotto i riflettori è il rendiconto di bilancio

 

di Giuseppe Di Marco

 

Parte della minoranza sarebbe pronta a depositare un esposto in Corte dei Conti se la prossima delibera di bilancio non dovesse rispettare i dettami legislativi nazionali.

 

Giorni turbolenti al civico 124 di Viale De Gasperi: da una parte l’Amministrazione e gli uffici sono all’opera per stendere le nuove delibere di bilancio, dall’altra l’opposizione, che già ha fatto modificare gli atti poi approvati in Consiglio, si prepara ad una nuova iniziativa contro il vertice comunale.

 

Già, perché se il testo delle nuove delibere non dovesse rispettare determinate istanze, parte della minoranza sarebbe pronta a rivolgersi alla magistratura contabile. A farlo potrebbe essere una molteplicità di soggetti che occupa i banchi dell’opposizione: fra questi, l’intero blocco di centrosinistra, costituito da Paolo CanducciAnnalisa MarchegianiAurora Bottiglieri, ma anche una parte del gruppo misto, rappresentata da Luciana Barlocci, a cui potrebbe unirsi anche Giorgio De Vecchis.

 

Il motivo è presto detto. Alcuni giorni fa i rappresentanti del centrosinistra facevano notare come il Tuel non permetta alle Amministrazioni pubbliche di investire le risorse dell’avanzo in spese a carattere permanente, a meno che prima non siano stati estinti i debiti fuori bilancio, nonché assicurati gli equilibri di salvaguardia. E nella delibera poi stralciata, l’Amministrazione aveva destinato le risorse del “tesoretto”, per un totale di circa 3 milioni, ad interventi sul sociale, cartellone estivo, manutenzioni e pianificazione urbanistica.

 

C’è anche un’altra ragione: nella delibera sul rendiconto, approvata in Consiglio, mancano le doppie asseverazioni delle posizioni debitorie e creditorie detenute nei confronti delle società partecipate. Attestazioni considerate fondamentali per la definizione del consuntivo.

 

In definitiva, se nel prossimo Consiglio – che si dovrebbe tenere il 20 maggio – non dovesse essere inserita la salvaguardia degli equilibri e le doppie asseverazioni, la minoranza potrebbe opporsi con un’iniziativa ben più forte del semplice voto contrario.


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