Quasi 6.000 interventi e 400 indagini: la Guardia di Finanza traccia il bilancio del biennio 2022-2023

ASCOLI - Affiancato dai responsabili dei Reparti, il comandante provinciale Gianfranco Lucignano presenta il report degli ultimi 17 mesi di attività finalizzata al contrasto all’evasione fiscale, della criminalità organizzata e alla tutela della spesa pubblica. Con oltre 8 milioni di euro confiscati, “Makeover” è il fiore all’occhiello tra le operazioni portate avanti in un territorio apparentemente tutt’altro che di spicco in ambito criminale, ma guai ad abbassare la guardia. «La nostra sfida è perforare questa superficie apparentemente placida per scavare in profondità»
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di Federico Ameli

 

A poco meno di nove mesi dal suo arrivo sotto le cento torri, per il colonnello Gianfranco Lucignano è tempo di bilanci.

Lucrezia Ceccarelli, Tommaso Manfra, Vincenzo Tartaglia, Gianfranco Lucignano e Roberto Bizzoco

 

In concomitanza con l’anniversario della fondazione della Guardia di Finanza celebrato mercoledì 21 giugno, l’attuale comandante provinciale di Ascoli, giunto nel Piceno lo scorso 30 agosto, ha scelto di aprire le porte della sala briefing della caserma Colle San Marco per fare il punto sull’attività svolta per contrastare gli illeciti e le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia del territorio.

 

Affiancato dai tenenti Lucrezia Ceccarelli (Sezione operativa volante) e Tommaso Manfra, comandante della Compagnia di San Benedetto, dal comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Ascoli Vincenzo Tartaglia e dal maggiore Roberto Bizzoco del Nucleo di Polizia di Ascoli, Lucignano ha posto l’accento sui 5.714 interventi ispettivi e sulle 366 indagini portate avanti nel 2022 e nei primi 5 mesi del 2023, fornendo un report dettagliato sui tre settori che da sempre contraddistinguono l’attività delle Fiamme Oro: contrasto all’evasione fiscale, tutela della spesa pubblica e contrasto della criminalità organizzata.

 

CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE – L’ambito che più di ogni altro ha tenuto impegnati gli uomini di Lucignano è stato senza dubbio il primo. Come rivelato dal comandante, in questi 17 mesi sono stati individuati 87 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco, che pur avendo partita Iva non avevano mai presentato dichiarazione per una o più annualità.

Gianfranco Lucignano

 

I soggetti denunciati per reati tributari sono 77, di cui 2 tratti in arresto. Si tratta, nello specifico di due uomini coinvolti nell’operazione Makeover, che nelle prime settimane dell’anno aveva portato alla luce alcuni illeciti legati al bonus facciate.

 

Complessivamente, il valore dei beni frutto dell’evasione e delle frodi fiscali supera i 58 milioni di euro di base imponibile netta, a cui va aggiunta un’Iva di oltre 14,5 milioni di euro.

 

Per quanto riguarda invece i 60 interventi in materia di accise, sono svolti prevalentemente in materia di disciplina prezzi nel periodo di crisi energetica generata dal conflitto russo-ucraino e hanno permesso di accertare tributi evasi per circa 7.000 euro. 61, invece, i soggetti verbalizzati nell’ambito di 38 controlli effettuati per prevenire il gioco illegale, di cui 3 denunciati all’Autorità giudiziaria.

 

«Si tratta senza dubbio di dati in linea con il panorama italiano – commenta il colonnello Lucignano -. La nostra provincia, che nel giro di 10 anni ha assistito a un calo demografico legato anche al sisma, ha fatto i conti con la migrazione della forza lavoro giovanile in altri contesti, favorita anche dall’assenza di un bacino industriale consolidato.

 

La maggior parte delle partite Iva del Piceno, peraltro, sono di prima fascia, ossia oscillano tra lo 0 e i 5 milioni di euro di fatturato, concentrandosi per il 90% dei casi nella prima metà di questa fascia».

 

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA – Tra il gennaio 2022 e il maggio 2023, i Reparti operativi hanno svolto 235 interventi nel settore, a cui vanno aggiunte 87 indagini delegate dalla magistratura nazionale – penale e contabile – ed europea, al cui esito sono stati denunciati 113 soggetti e segnalati alla Corte dei conti 28 responsabili in relazione all’accertamento di danni erariali per oltre un milione di euro.

 

Le frodi scoperte ai danni delle risorse dell’Unione europea ammontano a oltre 100.000 euro, mentre quelle relative ai finanziamenti nazionali, alla spesa previdenziale e assistenziale sono pari a 295.057 euro.

 

In materia di reddito di cittadinanza sono stati eseguiti 67 controlli, tutti selettivamente orientati grazie a mirate analisi di rischio, che hanno consentito di accertare contributi indebitamente richiesti e/o percepiti per oltre 790.000 euro, con contestuale denuncia di ben 64 responsabili, solo 3 in meno rispetto ai controlli effettuati.

 

Come già anticipato, risultati decisamente importanti sono poi arrivati nell’ambito dell’operazione Makeover, che ha coinvolto complessivamente 4 soggetti, di cui le 2 persone già citate sono state sottoposte a misure cautelari in carcere, una è agli arresti domiciliari e l’altra è stata sottoposta a misura interdittiva del divieto di esercizio della professione.

 

L’operazione ha portato a sequestri preventivi finalizzati alla confisca per complessivi 8.015.799 di euro, di cui circa 4,4 milioni di euro tra immobili, conti correnti, portafogli titoli, autovetture, moto, arredamento e beni di lusso, nonché oltre 3,6 milioni di euro nei cassetti fiscali o già ceduti ad istituti di credito.

 

«È necessario provvedere a un’analisi più approfondita per questa fenomenologia di reato – afferma Lucignano -. Siamo stati efficienti, tempestivi e rapidi nell’agire, ma senza dubbio non può essersi trattato di un caso isolato».

 

CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA – L’esperienza accumulata in questo settore in 34 anni di servizio porta il colonnello Lucignano a diffidare dell’apparente tranquillità della realtà picena.

 

«Nelle province calme e “sonnacchiose” è probabile l’esistenza di un substrato criminale che si riesce a individuare solo scavando in profondità, attraverso un’attività incisiva – sostiene – La nostra sfida dev’essere perforare questa superficie apparentemente placida per vedere se riusciamo a individuare in profondità qualcosa di significativo in questo senso, anche a livello di sistema, con particolare attenzione ai reati contro la Pubblica Amministrazione».

 

Ad ogni modo, in materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono stati eseguiti 19 interventi, che hanno portato alla denuncia di 37 persone, di cui 2 tratte in arresto, e al sequestro di beni per un valore di oltre 3 milioni di euro.

 

Sono state analizzate 195 segnalazioni di operazioni sospette da parte della Banca d’Italia, mentre ammontano a oltre 20.000 euro i sequestri di valuta, titoli, certificati e valori bollati contraffatti eseguiti nei confronti di 5 soggetti.

 

In materia di reati fallimentari e del codice della crisi d’impresa, i beni sequestrati ammontano a 2.882.638 euro, su un totale di patrimoni distratti per 5.846.232 euro.

 

Sono stati eseguiti, poi, 1.404 accertamenti a seguito di richieste dei Prefetti, la maggior parte dei quali riferiti al rilascio della documentazione antimafia.

 

Capitolo stupefacenti: i Reparti del Corpo hanno sequestrato, in Italia e all’estero, oltre 116 chilogrammi di sostanze stupefacenti, in prevalenza costituite da hashish e marijuana, denunciando 24 soggetti – di cui 1 in stato di arresto – e segnalandone 94 ai Prefetti.

 

«Continueremo nella nostra attività di monitoraggio e analisi del territorio per contribuire allo sviluppo dell’economia locale – promette, in conclusione, il comandante – in un quadro ampio di collaborazione con le altre forze di polizia».

 

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