di Maria Nerina Galiè
E’ stata chiarita con l’Ast Ascoli la questione del ticket chiesto – a partire dal primo settembre – dai laboratori privati convenzionati agli utenti in esenzione, perché hanno esaurito il budget annuale assegnato dalla Regione.
I cartelli, che gli stessi centri analisi avevano affisso, parlavano chiaro ed appena la direzione Ast ne è venuta a conoscenza (leggi qui) si è attivata e ieri, 5 settembre, la dg Nicoletta Natalini ha incontrato i 10 titolari dei laboratori che hanno fatto un passo indietro sulle modalità di comunicazione del messaggio all’utenza.
I vertici della Sanità picena – «pur riconoscendo la libertà imprenditoriale» – sono stati categorici nel dichiarare che tale richiesta agli esenti, per esami in convenzione, non poteva essere avanzata.
Pertanto, la malcelata forma di protesta è diventata “campagna promozionale”: visto che non ci sono più i fondi per eseguire esami in esenzione, gli esenti possono rivolgersi alle strutture pubbliche ed eseguirli gratuitamente, se tuttavia si vogliono rivolgere ugualmente ai laboratori privati, fino a dicembre pagheranno soltanto 8 euro invece che il prezzo pieno della prestazione.
E’ questo il succo dell’incontro nel quale l’argomento budget non è stato trattato «in quanto non è di competenza di Ast Ascoli – precisa la dottoressa Natalini – piuttosto abbiamo parlato dell’opportunità, a partire dal prossimo anno, di dividerlo in dodicesimi per stabilire mese per mese quante prestazioni calendarizzare».
La riunione – «che è stata anche conoscitiva con i 10 titolari», sottolinea la dg di Ast – è stata l’occasione per parlare dei prelievi in casa per i pazienti in Adi: «I responsabili dei centri hanno palesato la percezione che ci siano differenze tra i Distretti di Ascoli e di San Benedetto sui criteri per autorizzare tali servizi. Ebbene, voglio vederci chiaro e, se così fosse, uniformare le procedure».
Altro tema affrontato nell’incontro, la proposta della Natalini di un confronto con il direttore del laboratorio analisi di Ast Ascoli, il dottor Antonio Fortunato, «per ipotizzare una caratterizzazione dei laboratori – sono le parole della direttrice Ast – che in base alle esigenze dell’utenza possono pensare di specializzarsi chi in un servizio chi in un altro.
Sono uscita soddisfatta dall’incontro per il clima di collaborazione che si è respirato».
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