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Palariviera, Spazzafumo: «San Benedetto deve avere il suo multisala, riesaminiamo la convenzione»

SAN BENEDETTO - Avviato il tavolo per rilanciare la struttura di Porto d'Ascoli, che dovrà passare necessariamente per la rimodulazione del piano economico finanziario
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Il Palariviera

 

di Giuseppe Di Marco

 

Per rimettere in sesto il Palariviera serve uno sforzo congiunto del proprietario, il Comune di San Benedetto, e della società che lo gestisce, ovvero la Palacongressi. Le parti, ora, convengono che sia arrivato il momento di riaprire le trattative sulla convenzione.

 

A volere un cambio di passo è, in primis, il sindaco Antonio Spazzafumo, che ha deciso di riprendere in mano la faccenda e avviare il rilancio della struttura di Porto d’Ascoli. «Con Calabresi ci siamo incontrati recentemente assieme ai suoi amministrativi – afferma il sindaco – e in quella sede abbiamo parlato dello stato in cui versa la struttura, quindi ho chiesto quali aree siano utilizzate e che intenzioni ci siano sulla riapertura del cinema. È impensabile che una città come San Benedetto non abbia un cinema, nonostante l’importantissima attività portata avanti dal Concordia».

 

Continua Spazzafumo: «Ho chiesto ai tecnici dell’area lavori pubblici e a quelli del Palariviera di fare alcune valutazioni sulla struttura, dopodiché ci rivedremo per fare delle considerazioni più approfondite. Andranno fatti dei lavori per l’efficientamento energetico e l’idea è di sistemare la struttura per mettere il gestore nella condizione di portare avanti le attività nel tempo. Ora dobbiamo avere le specifiche della convenzione per trovare una soluzione che venga accettata da entrambe le parti. Ci rivedremo, probabilmente, entro fine anno».

 

Insomma, l’esame del Palariviera è stato avviato. Ora bisognerà capire quante delle richieste fatte anni fa dalla Palacongressi possano essere accettate dall’ente rivierasco. «San Benedetto ha assoluto bisogno del suo multisala – conclude il primo cittadino – non solo per i suoi cittadini ma anche per attrarre spettatori dall’hinterland delle città vicine, da Grottammare a Martinsicuro. Bisogna che la gente torni a vedere i film a San Benedetto, anziché a Castel di Lama».


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