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Bolkestein, la Regione vicina alle imprese balneari

SPIAGGE - Gli assessori Antonini e Brandoni hanno incontrato i Comuni costieri e le associazioni di categoria rappresentative degli operatori balneari
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Si è tenuto questa mattina, nella sede della Regione Marche, ad Ancona, un incontro con i Comuni costieri e le associazioni di categoria rappresentative degli operatori balneari, convocato dagli assessori regionali Goffredo Brandoni, con delega al Demanio, e Andrea Antonini, allo Sviluppo economico, per condividere aggiornamenti, presentare le strategie della Regione e raccogliere le istanze che verranno poi illustrate in sede nazionale.

 

In risposta al parere motivato di Bruxelles, che lo scorso novembre aveva minacciato una procedura di infrazione se l’Italia non avesse adeguato la sua normativa sulle concessioni balneari al diritto europeo, il Governo recentemente ha chiesto alla Commissione europea altri quattro mesi di tempo per definire i criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e i relativi indirizzi di riordino del settore delle concessioni balneari.

 

«Preoccupati per le sorti delle imprese balneari, riteniamo importante fare il punto della situazione e comunicare la posizione della Regione Marche rispetto alle normative che sono in continua evoluzione – hanno affermato gli assessori Brandoni e Antonini – la Regione condivide la posizione del Governo, anche in sede di Conferenza delle Regioni».

 

«All’esito di alcune riunioni convocate con funzione di armonizzazione delle procedure, la Regione aveva già condiviso, con i Comuni costieri delle Marche, una serie di principi generali. Nella nota inviata a Bruxelles, il Governo – ricordano – difende il lavoro di mappatura delle coste italiane svolto dal Tavolo tecnico istituito che ha dichiarato come solo il 33% dei litorali fosse occupato da imprese e, pertanto, non sussisterebbe il principio della ‘scarsità di risorsa’ previsto dalla direttiva Bolkestein come prerequisito necessario per effettuare le gare delle concessioni: dimostrare che la risorsa non è scarsa, farebbe decadere l’ipotesi delle gare pubbliche per il rinnovo delle concessioni». 

 

«Il sistema balneare italiano e in particolare quello marchigiano è un sistema complesso, composto per lo più da aziende piccole e piccolissime, quasi sempre a conduzione familiare, che costituiscono il motore vitale della nostra economia turistica – ha sottolineato l’assessore Antonini – cui il sistema Italia, e quello Marche in particolare, non possono rinunciare».

 

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