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Rsa San Giuseppe, la Cgil sferra l’attacco a “KosCare”: «Continua ad umiliare i lavoratori»

SAN BENEDETTO - Nel mirino del sindacato il Gruppo che gestisce la Residenza Sanitaria Assistenziale. Viola Rossi, segretaria generale della Funzione pubblica: «Sono stati erogati premi a pochissimi dipendenti perché considerati i più bravi. E' una valutazione del tutto arbitraria: come si permette?»
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Viola Rossi, segretaria provinciale Cgil Funzione Pubblica

 

«Ancora una volta il gruppo Kos Care, gestore della Rsa San Giuseppe di San Benedetto, non perde occasione per sminuire la professionalità dei lavoratori. Non solo infatti dispone turni di lavoro insostenibili, in cui il personale socio-sanitario deve spesso assistere in totale solitudine i pazienti di più piani con i rischi che ciò comporta per la sicurezza degli utenti e del personale stesso, ma addirittura ha ritenuto di umiliare i propri dipendenti erogano dei “premi” a pochissimi di loro perché considerati i più bravi».

Comincia così l’attacco sferrato dal sindacato Cgil funzione pubblica, attraverso le parole di Viola Rossi, segretaria generale della provincia di Ascoli. 

«Tale assurdo comportamento del datore di lavoro è gravissimo sia nel metodo che nel merito: non solo viene meno alla normativa che sancisce che gli accordi di produzione vengano contrattati con le organizzazioni sindacali e le Rappresentanze Sindacali Aziendali, avendo erogato a suo mero giudizio discrezionale, senza alcun criterio oggettivo, tale elargizione consistente in alcuni buoni pasto, ma addirittura, proprio per averli erogati selettivamente ed in totale assenza di trasparenza,  ha ingenerato l’infondata impressione che coloro che non hanno ricevuto il buono non siano  abbastanza bravi e meritevoli».

Poi una lunga domanda: «Come si permette il datore di lavoro, che impartisce un’organizzazione del lavoro così pesante che spesso impedisce la pausa, non consente l’erogazione di un servizio all’utenza di qualità e rende a volte impossibile terminare il piano di lavoro, di valutare in maniera del tutto arbitraria che la maggior parte dei suoi collaboratori non siano meritevoli di gratificazione?».

La conclusione di Viola Rossi: «Tutto ciò avviene in un contesto in cui oltretutto, da mesi, Kos non risponde neanche alle richieste di chiarimento rispetto alle buste paga, rimbalzando la competenza da un ufficio all’altro, e si nega addirittura ai nostri numerosi solleciti per i tempi di vestizione, la banca ore ed altri istituti contrattuali. Ovviamente provvederemo a segnalare quanto prima la questione alle istituzioni competenti per ripristinare il rispetto che i lavoratori meritano e che il datore di lavoro non si può permettere di mettere in discussione».


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