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I primi 80 anni di Confindustria sul palco del Ventidio Basso: «Recuperare la storia per essere pionieri del futuro»

ASCOLI - Tutto esaurito al Massimo cittadino per la celebrazione di un importante traguardo. Dall’intraprendenza dei fondatori l’invito del presidente Ferraioli ai più giovani: «Non credete a chi dice che il mondo è saturo, ci sarà sempre spazio per le idee»
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Dal palco più prestigioso della città, Confindustria Ascoli Piceno festeggia i suoi primi 80 anni di storia, dai quali trarre ispirazione per affrontare al meglio le sfide di domani.

 

Oltre 700 presenze nella mattinata di oggi, martedì 16 aprile, per l’evento celebrativo promosso al Teatro Ventidio Basso, a cui per l’occasione hanno preso parte rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese, oltre a una nutrita presenza di studenti delle scuole superiori del territorio.

 

Dopo i saluti del sottosegretario di Stato al Mef Lucia Albano, del commissario per la Ricostruzione Guido Castelli e dal consigliere regionale Andrea Assenti, il programma della mattinata condotta dalla giornalista Safiria Leccese ha visto protagonista una prima tavola rotonda dal titolo “La nostra via della seta”, utile a ripercorrere la storia di Confindustria Ascoli Piceno fino ai nostri giorni.

 

«Nel territorio di Ascoli  erano attivi 50 stabilimenti bacologici, che realizzavano il 30% dell’intera produzione nazionale di seme bachi – ricorda il presidente Simone Ferraioli nel suo intervento di apertura, facendo leva sull’orgoglio che le capacità imprenditoriali locali dovrebbero trasmettere alle nuove generazioni – Nel periodo dello sfarfallamento, l’industria del seme bachi dava lavoro a circa 5.000 operai.

Simone Ferraioli e Safiria Leccese

 

Ai giovani dico che non bisogna mai dare retta a chi sostiene che ormai il mondo è saturo, che è stato già tutto pensato e inventato, perché nel mondo ci sono e ci saranno sempre spazi, soprattutto per le idee».

 

Un’intraprendenza da mettere in pratica e già ampiamente testimoniata da nomi che hanno fatto grande il Piceno quando l’Italia era alla vigilia della seconda rivoluzione industriale. Benito Mari, primo presidente di Confindustria Ascoli Piceno e suo fondatore nel 1944, che insieme al padre Erasmo e ad altri grandi dell’epoca ha avuto il merito di introdurre importanti innovazioni nella produzione dei bachi da seta.

 

E ancora, Giuseppe Sacconi, Giuseppe Maria Matricardi, Francesco Tavoletti, Silviano Meletti, Augusto Vittorio Vecchi, nomi che oggi fanno parte di una memoria troppo spesso dimenticata.

 

«I nostri pionieri erano giovani in un mondo di giovani, in espansione demografica, nonostante tanti fossero stati persi a causa della guerra e tanti se ne andassero verso il nuovo mondo o l’Europa più ricca – raccontano – L’età media picena a fine guerra era di 28 anni, oggi purtroppo è pari a 48.

 

Oggi siamo qui per raccontare a coloro che raccoglieranno il nostro testimone, chi eravamo, chi siamo, ma soprattutto chi saremo. Perché una società, un mondo che pensa che il meglio sia stato già espresso in un’epoca passata, è perdente già in partenza».

 

Attraverso un percorso iconografico, Antonio Perfetti – consigliere delegato della Fondazione Ricerca & Imprenditorialità – ha dimostrato come la trasformazione di arti e mestieri nel tempo non sia stata priva di difficoltà, in ogni ambito lavorativo.

 

«Anche fare impresa sul mare è distintivo di coraggio, rischio e senso dell’intraprendenza in un ambiente mobile, non protetto, poco prevedibile. E così l’iconografia del lavoro lega tutti i mestieri tra loro, il cui livello di maestria era pari a quello del saper fare pratico e il maestro d’ascia doveva fare a meno degli ingegneri.

Antonio Perfetti

 

Donne e bambini avevano il loro ruolo, ma a terra, nell’attesa e nei mestieri intermedi. Non mancano le testimonianze dei conflitti sociali che si sono creati quando la tecnologia ha minacciato la conservazione dei saperi degli equipaggi di terra».

 

A chiudere il cerchio, Massimo Tonelli, responsabile Reti Ciip, ha evidenziato l’importanza delle infrastrutture come fattore abilitante per lo sviluppo dell’innovazione.

 

“Questo anello acquedottistico antisismico dei Sibillini – afferma Tonelli – si erge come un pilastro fondamentale per il progresso dell’ingegneria idrica, offrendo un modello esemplare destinato a guidare lo sviluppo infrastrutturale a livello nazionale. L’acqua riveste un’importanza cruciale a livello industriale, essendo un elemento vitale in numerosi processi produttivi.

 

È utilizzata per il raffreddamento, la pulizia, la produzione di energia e persino come materia prima in alcuni settori. Inoltre, la sua disponibilità e qualità influenzano direttamente l’efficienza e la sostenibilità delle operazioni industriali. Pertanto, garantire un approvvigionamento affidabile e responsabile di acqua è essenziale per il successo e lo sviluppo dell’industria. Con il suo completamento, ci auguriamo di ispirare e guidare altre comunità verso un futuro prospero e resiliente».

 

Celebrato il passato, nella seconda parte della mattinata Confindustria Ascoli si è soffermata sul futuro anche grazie all’intervento di Stefano Soliano, D di C.NExT S.p.A., che ha portato l’attenzione sulla visione di futuro e sull’esigenza, oltre all’opportunità, dei territori di rigenerarsi tramite l’innovazione. Questo è accaduto a Lomazzo con l’esperienza di Como Next ma sta accadendo anche altrove: ad Ivrea, a Novara, a Milano e prossimamente anche ad Ascoli. Una riflessione supportata al meglio dall’esperienza professionale condivisa da 7 eccezionali testimonianze di innovazione portate sul palco e fisicamente installate a teatro.

 

A prendere la scena, insieme alle loro creazioni, Paolo Di Trapani (docente universitario e fondatore di CoeLux, che ha inventato e commercializzato in tutto il mondo lucernari artificiali indistinguibili da quelli reali), Luca Strobino di Leaf Space (dove ha sviluppato un modello di servizio nel settore spaziale che fornisce infrastrutture e servizi terrestri per la gestione dei dati satellitari), Luca Ferrario della DkR Srl (società emergente nello sviluppo di machine learning, intelligenza artificiale generativa e realtà virtuale), Andrea Cecchi della (che con FloFleet Srl sta rivoluzionando il monitoraggio di infrastrutture energetiche con dirigibili autonomi ed elettrici), Aldo Cristadoro (Ceo di Intwig Srl, che analizza i big data e sviluppa soluzioni innovative per trasformarli in conoscenza utile ai processi di business), Mirko Daniele Comparetti di Kuka Italia (consulenza ingegneristica per la realizzazione di applicazioni innovative) e Max Bancora di Next Marketing Lab con un focus sulle tecnologie afferenti al neuromarketing che stanno rivoluzionando le metodologie di vendita delle imprese.

 

Emanuele Orsini

 

Una giornata ricca di contenuti e impreziosita dai saluti del vicepresidente di Confindustria Emanuele Orsini, già designato alla presidenza nazionale, che da remoto ha sottolineato la passione imprenditoriale del Piceno.

 

Conclusioni affidate al sindaco Marco Fioravanti, che ha colto l’occasione per ricordare l’impegno dell’Amministrazione per la realizzazione di un percorso innovativo sul territorio in linea con il suo programma, incentrato sul potenziamento del tessuto imprenditoriale e sulla rigenerazione urbana dall’altro. La sfida più importante? La riqualificazione dell’area ex Carbon, sito ideale per la realizzazione del progetto C.NExT.

 

fe.am.

 

Confindustria Ascoli fa 80 anni: “Pionieri del domani, una storia di tradizione e innovazione”


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