Festival della Canzone Ascolana, trionfa Petò (Le foto)

Scatto finale del Festival

In un teatro Ventidio Basso gremito è andato in scena la ventesima edizione della kermesse dialettale ascolana, che ha visto primeggiare Pier Paolo Piccioni, alias Petò, per la quinta volta sul gradino più alto del podio con la canzone “Rumba la vita”, che ha vinto anche il premio per il miglior testo dedicato alla memoria dei giornalisti Andrea e Bruno Ferretti, storiche firme di Cronache Picene.

Petò

Al secondo posto Luigi Coccia con “Se cammine piane piane”, al terzo Cristina Paolini e il coro “Angolo della voce” con “Da su nu Drone”. Il Premio Ivan Graziani è stato assegnato a Dario Chittarini.

La serata è stata impreziosita da numerosi ospiti di rilievo, voluti dall’organizzatore Gabriele Brandozzi per dare al festival ulteriore
lustro. Nel mentre molti festival simili si sono ridimensionati e altri, pur blasonati si sono addirittura estinti, evidenzia Brandozzi «il nostro
festival, oltre ad essere uno dei più longevi, nel corso degli anni ha affermato una indiscussa leadership nel suo settore».

Gatto Panceri

La serata, dopo l’intervento iniziale del patron Giovanni Travaglini (che ha ideato il festival 30 anni fa), ha visto sul palco i cantanti in gara, intervallati da numerosi ospiti, ad iniziare da Riccardo Foresi. Altro ospite che ha affascinato il pubblico presente in sala è stata Numa, cantante, autrice, opinionista televisiva. Momento intenso quello che ha visto sul palco del Massimo ascolano Gatto Panceri, autore di celeberrimi brani tra cui “Vivo per lei” interpretato da Giorgia e Andrea Bocelli. E poi, ancora, Magda White e il rapper Flavius.

Flavius

Infine un momento particolarmente ricco di partecipazione, l’esibizione di Dario Chittarini, che insieme al coro della classe 5a dell’Istituto delle Suore Concezioniste, ha interpretato una canzone incentrata sull’attualissimo tema della guerra.

A condurre la lunga e articolata serata un quartetto d’eccezione: oltre a Gabriele Brandozzi e Ilaria Buccheri, anche Angelo Carestia e Savino Lolli.