Quel pasticciaccio brutto della “fidejussione”: Samb e Comune facciano la loro parte e si vada avanti

SAN BENEDETTO - Superata con apparente tranquillità la temuta Commissione sul "Ciarrocchi", le parole seguenti di Massi hanno riproposto la lontananza tra le due parti. Eppure a nessuno conviene che l'affare salti e le tante teste pensanti a disposizione dell'Amministrazione e della società rossoblù hanno il compito di trovare un punto di equilibrio. Il problema sono i tempi brevi: il 21 maggio c'è il Consiglio Comunale, il 6 maggio l'iscrizione in C
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di Pier Paolo Flammini

 

Il dirigente Giuseppe Coccia interviene sul tema della fidejussione per il Ciarrocchi, vicino a lui il sindaco Spazzafumo

La fidejussione come una buccia di banana. Tutti si attendevano una Commissione consiliare sul tema della riqualificazione dell’impianto sportivo del “Ciarrocchi” effervescente: invece è scorsa come una sorsata d’acqua liscia e persino i consiglieri di opposizione più caldi come Giorgio De Vecchis hanno giocato la parte dei pacificatori. Il sindaco Spazzafumo ha ribadito la sua volontà di coronare la riqualificazione del “Ciarrocchi” in tempi brevi, ovvero con l’approvazione del progetto della Samb al consiglio comunale del prossimo 21 maggio; i dirigenti, in particolar modo il referente all’Urbanistica Giantomassi, ha elogiato la qualità della proposta architettonica e impiantistica.

 

E il dirigente Coccia, eletto forse suo malgrado a relatore della questione più spinosa, ovvero la fidejussione richiesta alla Samb per avere la gestione trentennale dell’impianto, sembrava aver disinnescato la miccia esplosiva quando ha specificato che il valore della stessa è calcolato sul 10% dell’investimento proposto: calcolatrice alla mano, 330 mila euro su 3,3 milioni. Anzi: il consigliere esperto Umberto Pasquali suggeriva di fare una piccola sponsorizzazione alla Samb in modo da coprire gli oneri finanziari effettivi per ottenere la fidejussione, ovvero 5-6 mila euro annui.

 

Tutti se ne sono andati pacificati, compresi i tanti tifosi presenti. Invece le bombe dovevano arrivare. Subito il notaio Maria Elisa D’Andrea specificava che la società rossoblù era contraria al pagamento della fidejussione, perché non obbligatoria in base alla norma seguita per l’iter di riqualificazione. Anzi, diceva D’Andrea, «se la legge prescrive la concessione gratuita, tale deve essere. La legge non la prevede, è una legge in deroga per riqualificare gli impianti sportivi, quando si intende gratuita lo si intende in senso ampio. Alcuni comuni hanno applicato la fidejussione, altri no come Palermo, Cisternino e altri».

 

«Il punto non è il costo, se non è necessaria perché li dovremo sostenere? Sosterremo delle fidejussioni per l’iscrizione in C, ma sono dovute. Noi non vogliamo aggravare il nostro castelletto delle fidejussioni, per il Riviera delle Palme è obbligatorio. Cinquemila euro sono soldi per tutti, ma il punto è che se non è richiesto per legge è una scelta politica e non tecnica. Auspichiamo che questo comune scelga di non applicarla oppure di sponsorizzarci in qualche modo, perché no» ha aggiunto.

 

Poi è arrivato l’intervento di Massi durante la trasmissione Cuore D Calcio su Vera Tv. Ribadendo che la Samb non vuole presentare una fidejussione non obbligatoria, a suo parere, e arrivando a dire che ci sono tanti impianti sportivi e non solo in città per i quali non sono state richieste fidejussioni alle associazioni che li gestiscono. Soprattutto Massi ha chiarito un paio di aspetti che la Commissione consiliare aveva lasciato in sospeso: il primo, è che nell‘incontro del 9 aprile in sala giunta, quando la famiglia Massi, accompagnata da un nugolo di esperti giuridici e procedimentali, ha presentato il plastico della riqualificazione del Ciarrocchi. Ebbene, a dire di Massi, nessun riferimento alla fidejussione è stato fatto in quel momento. Ma il presidente ha sottolineato l’assenza all’incontro del dirigente ai Lavori Pubblici Bellucci e dell’assessore allo Sport Campanelli.

 

Il secondo elemento riguarda i tempi in cui la richiesta di fidejussione è stata comunicata alla Samb: non con una lettera di Bellucci che aveva valore interno, ma qualche giorno fa in un incontro tra il segretario generale comunale Zanieri e il notaio D’Andrea. Massi ha riferito che la comunicazione intercorsa con Zanieri aveva stabilito il valore della fidejussione in 1,9 milioni di euro, quindi rapportato al fatturato stimato nel corso dei 30 anni. Coccia ha poi specificato diversamente; oltretutto la fidejussione si estinguerà al completamento delle opere previste, quindi entro 5 anni dall’inizio dei lavori.

 

L’impressione e l’auspicio è che questa vicenda vada a risolversi nel migliore dei modi, perché il Comune ha necessità di far recuperare funzionalità all’impianto e la Samb deve usufruirne al meglio. Resta difficile pensare che tutto possa saltare proprio “sul più bello“. La Samb di Massi ha bisogno di liberarsi dalle pastoie burocratiche per concentrarsi sul prossimo campionato (ne parleremo). D’altro canto se i dirigenti esigono una cautela anche di tipo personale, oltre che dell’ente, difficilmente la politica può agire e anche se lo dovesse fare eventuali responsabilità future ricadrebbero anche su di loro. Ma certo una guerra di fidejussioni a San Benedetto potrebbe avere effetti clamorosi.

 

Ognuno, insomma, faccia la sua parte anche perché i modi per arrivare a una soluzione credo ci siano. I consulenti progettisti da una parte e i funzionari pubblici dall’altra ci sono a posta: è il tempo, che è poco.

 

 

 



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