Continuava a perseguitare l’ex nonostante il divieto di avvicinamento così, è stato arrestato e condotto in carcere a Marino del Tronto.
I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, coordinati dalla procura dorica, hanno infatti dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare già in atto, del divieto di avvicinamento e di comunicazione con ogni mezzo, aggravata dall’obbligo di dimora, sostituendola con la misura più afflittiva della custodia cautelare in carcere disposta dal Gip di Ancona, a seguito della ripetute condotte persecutorie di un 48enne residente ad Ascoli Piceno, nei confronti di una donna di 40anni di Ancona.
I comportamenti persecutori contestati all’indagato, risalirebbero a partire dall’anno scorso e, già nel mese di febbraio, erano stati determinanti per l’applicazione della misura cautelare disposta dal medesimo Gip del tribunale di Ancona del divieto di avvicinamento alla parte offesa e di comunicazione con ogni mezzo, con applicazione del braccialetto elettronico.
Durante la prima fase investigativa che aveva portato all’emissione del divieto di avvicinamento, era emerso che l’indagato, dopo la rottura della relazione affettiva avuta con la sua ex compagna di Ancona, evidentemente non rassegnandosi alla nuova situazione, avrebbe proseguito nel molestarla con continui e ossessivi tentativi di contattarla, inviandole messaggi indesiderati, insultandola, minacciandola, seguendola e pedinandola nei suoi spostamenti, fino anche a danneggiarle l’auto.
A seguito di tutto ciò la vittima, oltre ad essersi trovata costretta a cambiare le proprie abitudini, ha iniziato a vivere un grave stato d’ansia e un fondato timore per la propria incolumità. L’uomo, inoltre, avrebbe a proprio carico precedenti specifici e un provvedimento di ammonimento emesso nei suoi confronti dal questore di Ascoli nel 2019, per un’analoga vicenda.
Il proseguire nelle condotte persecutorie, ha portato l’Autorità Giudiziaria a emettere nei primi giorni dello scorso aprile, un primo aggravamento della misura cautelare, ancora in atto, ovvero l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Da quanto appreso però, nonostante le prescrizioni imposte, l’uomo avrebbe mantenuto la propria condotta persecutoria, continuando a contattare la donna in numerose occasioni e con utenze diverse, anche attraverso terze persone, il tutto aggravando lo stato di ansia e di paura della vittima.
Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile dorica, insieme ai colleghi dell’ufficio investigativo di Ascoli Piceno, hanno raggiunto l’indagato nella propria abitazione di Ascoli Piceno e, dopo le formalità di rito, lo hanno accompagnato nel carcere di Marino del Tronto.
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