Tra incertezza e tensioni crescenti, l’ambiente Ascoli resta in attesa di sviluppi sul futuro del club

CALCIO - La notizia della bomba carta esplosa, senza conseguenze, all'esterno dell'abitazione del direttore generale è solo l'ennesima testimonianza di un clima a dir poco turbolento. Intanto si avvicina la scadenza del 31 maggio, indicata dal patron Pulcinelli come data limine per la cessione della società
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di Salvatore Mastropietro

 

Notizie come quella della bomba carta esplosa all’esterno dell’abitazione del direttore generale dell’Ascoli Calcio, Domenico Verdone, lo scorso 3 maggio sono l’ennesima testimonianza di un clima ormai irrespirabile in casa bianconera. La giustizia, già al lavoro dopo aver identificato gli autori del deprecabile gesto che – per fortuna – non ha portato conseguenze, farà il proprio corso, mentre dal punto di vista strettamente sportivo i giorni passano senza novità concrete sul futuro societario. Un aspetto che mantiene elevato il grado di incertezza attorno al prossimo futuro, dove l’unica dead line ufficiale è quella del 6 giugno, relativa alle scadenze degli adempimenti da espletare per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C.

 

Il patron Pulcinelli e il dg Verdone (foto Ascoli Calcio)

L’altra dead line che era stata cerchiata sul calendario ormai oltre venti giorni fa è, invece, il 31 maggio. E’ questa la data limite indicata dal patron Massimo Pulcinelli per la cessione della società nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche, escludendo i continui interventi via social che non hanno certo aiutato a stemperare l’attuale clima di tensione. A dieci giorni di distanza dalla fine del mese, tuttavia, si è ben lontani da una conclusione.

 

Sfumata la trattativa con “Uniko Spa Società Benefit” di Francesco Pecci, ritiratosi per via dei tempi troppo stretti per un’operazione complessa (o questa, almeno, è la posizione ufficiale dell’imprenditore viterbese), si resta in attesa di sviluppi, soprattutto per quanto riguarda i presunti due gruppi interessati ancora interessati al club secondo quanto filtra da ambienti societari.

 

Sembrerebbe spenta sul nascere, invece, la pista che porta ad un investitore internazionale che si sarebbe interessato al club per conto di Joannes Maria De Luca, rappresentante di un omonimo studio legale con sede a Civitanova Marche e Malta. Da parte dell’intermediario si è arrivati anche alla predisposizione di una lettera di intenti. Tuttavia, le modalità poco convincenti non hanno lasciato spazio ad ulteriori approfondimenti.


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