Piazza Dante al Paese Alto
di Giuseppe Di Marco
La Soprintendenza non ha dato parere positivo per la ripavimentazione di Piazza Dante tramite utilizzo di cemento stampato. E’ quanto emerge dall’incontro avuto con il Comune due giorni fa, nel quale si è parlato del restyling da attuare al Paese Alto.
Insomma, l’ente rivierasco dovrà trovare un altro modo per riqualificare la superficie del “vecchio incasato”. E un modo alternativo sarebbe stato trovato. Si sta valutando, infatti, di modificare il regolamento per il recupero delle zone urbane, ammettendo l’uso del materiale scelto. L’altra via da percorrere è tutta in salita: si dovrebbero utilizzare i sampietrini, predisponendo strati dopo scavi di una certa entità. Lavori che implicherebbero una spesa non indifferente.
Non è solo una questione di soldi. Scavando al Paese Alto, infatti, ci si potrebbe imbattere in grotte che con tutta probabilità costituiscono gran parte del sottosuolo nel centro storico. Se così fosse, bisognerebbe pianificare altri lavori per mettere in sicurezza la parte scoperta. Altri interventi, altri soldi, in una spirale potenzialmente infinita. Ecco perché si è ipotizzato l’uso del cemento, che necessita di scavi superficiali e ha un costo molto ridotto rispetto al sampietrino. Questo materiale, inoltre, garantirebbe una tenuta superiore.
Cosa occorre fare, dunque? La giunta predisporrà la modifica al regolamento, poi la sottoporrà al vaglio della Provincia di Ascoli e della Soprintendenza. In caso di esito positivo, si potrà andare avanti. L’intervento non sarà utile soltanto al restyling, ma anche per questioni di messa in sicurezza, in virtù della totale impermeabilizzazione della piazza.
Il parere positivo, invece, è stato incamerato per l’installazione di “Takète”, opera scultorea di Gianfranco Notargiacomo, donata dall’artista al Comune sambenedettese. Opera che era stata destinata alcune settimane fa in una porzione di giardino presente in Viale Olindo Pasqualetti. Prima di portare avanti l’iniziativa, appunto, serviva il benestare della Soprintendenza.
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