di Salvatore Mastropietro
Maggio è ormai agli sgoccioli e in casa Ascoli le bocche rimangono cucite sul fronte cambio di proprietà che, stando almeno alle intenzioni dell’attuale società, dovrebbe concretizzarsi in pochi giorni al fine di non accumulare ulteriori ritardi rispetto alle diverse realtà di terza serie che si stanno già strutturando in vista del prossimo campionato. La pista che porta a Tito Capriccioli, imprenditore edile di Amatrice, già sponsor bianconero con la sua “Capriccioli Edilizia”, è attualmente la più battuta, ma per sbilanciarsi ci sono ancora pochi elementi.
Il patron Pulcinelli e il dg Verdone (foto Ascoli Calcio)
L’unica certezza all’orizzonte è data dalle scadenze per l’iscrizione al prossimo campionato, di cui l’ultima – principale – fissata per venerdì 6 giugno. Visti i tempi ridotti, la predisposizione dei vari adempimenti, sia a livello amministrativi sia a livello economico, toccherà all’attuale management. Il principale riguarda la fidejussione da 700.000 euro da presentare alla Lega Pro: soltanto nel caso in cui l’indicatore liquidità, calcolato sulla base delle risultanze della situazione patrimoniale intermedia al 31 marzo 2025, rispetti la misura minima di 0,8, oppure nel caso in cui la eventuale carenza finanziaria sia ripianata, l’importo del deposito a garanzia sarà pari a 350.000 euro.
Intanto il nome del club bianconero è entrato quest’oggi all’interno di un’importante inchiesta pubblicata da L’Espresso. Il magazine mensile ha indagato, a seguito delle penalizzazioni che hanno colpito Brescia in B e Trapani in C, il tema dei crediti fiscali utilizzati dalle società calcistiche nel corso dell’ultimo anno. Le società, comprese quelle sportive, possono legittimamente utilizzare crediti d’imposta per compensare debiti fiscali o contributivi (come IRPEF, INPS, IVA), purché questi crediti siano reali, certificati e registrati correttamente presso l’Agenzia delle Entrate. L’Ascoli sarebbe tra le realtà ad averne fatto, relativamente alle altre squadre, un maggiore utilizzo. Per questo motivo sarebbe finito nel mirino della CoViSoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) che per il momento non ha riscontrato anomalie. Se ne saprà di più, comunque, nei prossimi giorni, quando verranno approfonditi i controlli nell’ambito delle pratiche per l’iscrizione alla prossima stagione sportiva. L’ente di controllo ha fatto trapelare che, in riferimento a tutti i club professionisti, verrà posta particolare attenzione a questo aspetto.
Al contrario, Brescia e Trapani sono finiti nei guai per l’accusa di aver utilizzato crediti d’imposta inesistenti per saldare contributi federali e previdenziali.
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