Corsa alla presidenza Ciip, ancora lontana la lista unica e sarà Fermo a fare la differenza

VOTO - Manovre pre-elettorali in vista dell'assemblea del 30 giugno. Le candidature dovranno essere presentate 10 giorni prima e, nel frattempo, si susseguono incontri e si stipulano patti
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La sede della Ciip Spa

 

di Maria Nerina Galiè

 

Politica e territorio, si confermano questi i cardini intorno a cui si muovono le manovre preelettorali per la presidenza della Ciip spa, al voto dei 59 sindaci dei Comuni appartenenti alla Cicli integrati, nell’assemblea in programma per il 30 giugno. Le candidature dovranno essere presentate 10 giorni prima e, nel frattempo, si susseguono incontri e si stipulano patti.

Sembra, ad oggi, ancora lontana la lista unica. Maddalena Ciancaleoni e Marco Perosa i nomi in campo, come due sono gli “schieramenti” con Ascoli e San Benedetto rispettivi capofila.

Se l’ago della bilancia sembra pendere per Perosa, appare anche chiaro che i giochi sono ancora tutti da fare.

A “smuovere” le acque è stata la nomina del sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, alla presidenza Ato 5. Un presidente del Fermano, come era stato ampiamente anticipato e che ha fatto trovare la quadratura del cerchio al centrodestra (area politica a cui appartiene Vesprini) e al centrosinistra, ed ha ristabilito una sorta di bilanciamento territoriale con un rappresentante della costa, invece che dei Comuni più di spicco, Fermo e Ascoli, entrambi pure d’accordo (per area politica e geografica del candidato).

Il nome di Vesprini è stato proposto dal collega di Fermo, Paolo Calcinaro. Il nome del candidato presidente quindi dovrebbe “uscire” dal Piceno che però non è unito.

Ascoli, affiancata dai piccoli Comuni piceni, sebbene forte del maggior peso ponderale, ha bisogno di Fermo, e non solo, per spuntarla se dovesse contrapporsi a San Benedetto, appoggiata dalla Vallata del Tronto, con diversi sindaci di centrosinistra e civici, alcuni dei quali di considerevole peso ponderale (come Monteprandone, Grottammare, Folignano), e da qualche primo cittadino del Fermano (pochi quelli già schierati).

In uno dei vari incontri, Fioravanti abbia tentato di inserirsi nella coalizione rivierasca proponendo la candidatura di Gianluca Pompei, attuale membro del Cda della Ciip e di San Benedetto. Ma il tentativo non ha sortito l’effetto sperato.

Non è detto che San Benedetto possa farcela senza Fermo, né è scontato che Calcinaro ritenga di dovere un favore a Spazzafumo e compagnia per aver appoggiato Vesprini.

Il Fermano, nel suo complesso, è rappresentato dal presidente Ato 5 ed esprimerà il nome per una poltrona nel Cda. Non è compatto, ma la maggior parte dei Comuni, pur sperando in una lista unica, in caso di scelta propenderà per Ascoli.

Fermo, prima di schierarsi in caso di due liste, aspetta di sapere quale sarà “la ricompensa”. Probabilmente l’obiettivo da raggiungere è già stato messo sul piatto e le voci insistono su una revisione dell’organigramma interno alla Ciip o comunque in un ruolo, e in un nome, che potrebbe valorizzare al meglio il territorio. Quindi Fermo l’accordo potrebbe farlo sia con Ascoli, con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto, che con San Benedetto.

Ed ecco che spunta di nuovo il nome di Alberto Paradisi per ribaltare eventualmente la situazione. Non potrà essere proposto da Fermo che ha già avuto la sua scelta con Vesprini. Ma Paradisi è presidente dell’Asite, la partecipata del Comune di Fermo, è nato e cresciuto ad Ascoli e risiede a San Benedetto. Tra Fioravanti e Spazzafumo, potrebbe essere il primo a proporlo se dovesse vedersela brutta, e sperare così di mettere tutti d’accordo.

Due liste sono in molti a non volerle per evitare una spaccatura all’interno della Ciip.

Per quanto riguarda l’area ex Vettore, come sempre sarà rappresentata da una figura eletta dai 10 Comuni che ne fanno parte: saranno Amandola e Comunanza, in ragione di una rinnovata amicizia, a decidere. E tutto sembra far pensare ad un rappresentante di Amandola, visto che negli ultimi anni Comunanza ha avuto il suo.

In ogni caso è auspicabile che la presidenza di un’azienda che eroga il servizio idrico a 59 Comuni tra Piceno e Fermano non sia solo un gioco di spartizione di poltrone o di rivalse territoriali. Ma chiunque andrà a sedersi su quello scranno, si spera abbia a cuore l’interesse dei cittadini, che pagano la bolletta dell’acqua.

La preziosa risorsa scarseggia e, per fare in modo di garantirla, gli ingenti investimenti, gli ambiziosi e futuristici progetti messi a terra fino ad ora non possono andare dispersi.

 


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