di Filippo Ferretti
Saturnino Celani abbraccia un progetto in cui la meraviglia della natura si unisce alla magia della musica. Accade con la Plants Play Orchestra, formazione unica nel suo genere, perché al centro di un percorso che vede la sinfonia vegetale tradurre il bioritmo delle piante in note musicali.
La collaborazione tra il bassista ascolano e la formazione, costituita da uomini, piante ed alberi coinvolti insieme in uno spettacolo inedito per gli occhi, per le orecchie e per il cuore, potrà essere ammirata da tutti la sera di lunedì 2 giugno a Sansepolcro, nell’ambito del “Festival dei Cammini di Francesco”, la manifestazione itinerante organizzata dalla Fondazione Progetto Valtiberina. Un’occasione che vedrà l’orchestra diretta da Edoardo Taori, musicologo e fondatore del progetto, impegnata in un concerto arricchito dalla presenza del musicista ascolano, che ha sposato in toto la sorprendente iniziativa.
Si tratta di un progetto nato grazie alla collaborazione con “Green Future Project”, attraverso la quale con ogni biglietto venduto si contribuisce ad un intervento di riforestazione in Madagascar, aiutando a rigenerare l’ecosistema e a migliorare le condizioni di vita delle comunità locali. Che Saturnino fosse un musicista aperto a contaminazioni, sfide, nuovi obiettivi, lo dimostra la sua carriera che, oltre alla trentennale interazione artistica e umana intessuta con Jovanotti, lo ha visto coinvolto in decine di lavori e collaborazioni sorprendenti.
Non ultima quella siglata lo scorso anno con Mina per il brano “Abban-dono”, contenuto nell’album “Dilettevoli Eccedenze 2”. Lui, è uno degli artisti che ha ispirato verso la musica tanti giovani innamorati del genere pop nelle Marche. Eclettico ed istrionico, Saturnino Celani, reduce dall’impegnatissimo e trionfale nuovo tour di Lorenzo, nel recente passato aveva già dato vita ad altri scambi professionali importanti, avvenuti con realtà quali, ad esempio, il gruppo rock “Bud Spencer Blues Explosion”. Il suo nuovo viaggio intrapreso con la Plants Play Orchestra non può far altro che impreziosire l’universo musicale e anche quello umano, per via dell’importante contributo ecologico offerto.
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