di Filippo Ferretti
L’europarlamentare Roberto Vannacci, ex generale e volto di punta della Lega, non ha voluto mancare oggi all’apertura della sede ascolana del partito voluta dall’assessore regionale Andrea Maria Antonini, in via Cino del Duca.
Roberto Vannacci (Lega) ad Ascoli
Per entrambi si è trattato dell’occasione per ribadire «l’attenzione e la sensibilità che la Lega dimostra verso le problematiche esistenti in regione e, in particolare, nel sud delle Marche».
Prima di passare la parola a Vannacci, il politico e amministratore ascolano, assessore all’agricoltura in regione, ha sottolineato l’importanza della sua persona nel Parlamento Europeo, allo scopo di farsi portavoce dell’esigenze del territorio piceno, a cominciare dalle categorie che in questo momento soffrirebbero di più, come gli agricoltori e i pescatori. In particolare, Antonini si è dimostrato convinto di come, grazie al governo Acquaroli, la parte meridionale delle Marche abbia trovato una sua centralità dopo anni di egemonia dorica e pesarese.
Roberto Vannacci e Andrea Maria Antonini
L’intervento dell’ex generale è partito dalle parole feroci con cui il padrone di casa aveva concluso, palesando il senso di liberazione da parte dei suoi iscritti dopo la dipartita di Monica Acciarri dal partito di Salvini perché trovatasi non d’accordo con le idee e i principi di Vannacci, vicesegretario nazionale della Lega.
«Evidentemente la signora non aveva più nulla da portare e da prendere: se ne è andata e siamo tutti contenti» ha esordito l’ospite davanti al centinaio di persone venute ad accoglierlo, tra sostenitori, curiosi e residenti, offrendo una riflessione a metà strada tra il discorso identitario e l’esigenza di migliorare la vita collettiva di tutti.
«Io vi porto qui Bruxelles, quel che accade al parlamento europeo» ha detto ponendo l’accento su ciò che «Matteo Ricci e il Partito Democratico ritengono auspicabile per gli italiani e i marchigiani, oltre a riportare quel che sembrano essere le loro contrarietà: dalle risorse a favore di chi lavora la terra ai finanziamenti per le centrali di energia idroelettrica».
«L’immigrazione clandestina sta distruggendo tutto ciò che i nostri genitori e i nostri nonni hanno costruito attraverso il sudore e il lavoro, con l’accoglienza indiscriminata fatta passare come rispetto per i diritti umani» ha proseguito l’ex militare, accendendo l’entusiasmo della folla presente elogiando la bellezza della città di Ascoli, «prerogativa che potrebbe essere messa a repentaglio da invasioni e scomode convivenze future».
«Quel che abbiamo ci distingue dal resto del mondo: non ci interessa una società meticcia, noi siamo felici di ciò che siamo» ha concluso Vannacci nella sua seconda visita ad Ascoli in pochi mesi, dopo l’elezione al Parlamento Europeo del 2024, avvenuta dopo la lunga esperienza nell’Esercito.
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