Matteo Ricci all’ospedale di San Benedetto: «Un marchigiano su dieci sceglie altre regioni per curarsi. Investiremo sulla sanità pubblica e territoriale»

PRESIDIO pubblico davanti al "Madonna del Soccorso" per discutere delle condizioni in cui versa tutta la sanità del sud della regione. Il candidato governatore spiega e promette una rivoluzione
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Il candidato governatore Matteo Ricci

 

di Edoardo Ciriaci

Il candidato alla presidenza della Regione Marche Matteo Ricci si è recato in visita all’ospedale  “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto per un presidio incentrato soprattutto sulle condizioni, a sua detta «pessime», in cui versa la sanità marchigiana.

«Il dato più agghiacciante – spiega – è che un marchigiano su dieci ha smesso di curarsi perché non trova risposte nel pubblico e non ha soldi per andare dal privato. Per questo investiremo molto di più sulla sanità pubblica e territoriale, ci batteremo per ottenere maggiori risorse, almeno il 7% del Pil. Abbiamo bisogno che arrivino in Pronto Soccorso solo le persone realmente bisognose di un’emergenza».

Giorgio Fede e Matteo Ricci

 

Con lui il segretario comunale Marco Giobbi, l’ex assessore cuprense di Avs Roberta Rossi, il vicesegretario regionale dem Matteo Terrani, il segretario provinciale Francesco Ameli, il consigliere comunale dei Verdi Paolo Canducci e Giorgio Fede, che per primo ha preso la parola. «Questa è una tappa fondamentale, come lo è stato questa mattina l’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno», ha detto il deputato dei Cinque Stelle. «Sappiamo bene che la sanità e questo ospedale hanno avuto tante discussioni e sono importanti la conoscenza con la presenza del candidato governatore ma anche questo momento di confronto in cui possiamo esporre le problematiche, il diritto alla sanità che deve essere garantito a tutti, degli ospedali che vanno riempiti di personale».

 

Critico ancora Fede: «La situazione ad oggi è solo peggiorata, c’è chi sta lavorando per assolvere le funzioni di un ospedale che numeri alla mano è il secondo nelle Marche e dobbiamo farci trovare pronti».

 

«In questi cinque anni sono aumentate le liste d’attesa», rincara Ricci. «Si pagano circa 160 milioni di euro per curare cittadini che non trovano risposte e scelgono a quel punto di curarsi in Emilia Romagna, Lombardia oppure Umbria…noi invece siamo l’ultima regione in Italia per investimenti nella salute mentale. Abbiamo bisogno di eccellenze in tutto il sud delle Marche per attrarre mobilità attiva dalle regioni meridionali».

 

 



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