Il turismo marchigiano, per Giorgio Fede, è in crisi. Il deputato pentastellato avanza proposte per migliorare l’offerta nell’ambito dell’accoglienza, che in questa ottica potrebbe diventare un vero e proprio asset per la regione.
Giorgio Fede
«La crisi economica continua a mordere e le famiglie marchigiane e non solo – scrive l’onorevole – ne pagano il prezzo più alto. L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto e i consumi non essenziali – come le vacanze – sono i primi a saltare. A risentirne è, ovviamente, la nostra costa meravigliosa, dove non sembra proprio che il turismo stia decollando. I dati sul turismo restano sotto la media nazionale ma nessuno a destra si chiede il perché. Quindi ci prendiamo noi la briga di farlo: tantissime famiglie a basso reddito, cui si è ridotto il potere d’acquisto perché l’inflazione è cresciuta a dismisura mentre i salari sono sempre gli stessi, rinunciano del tutto alla villeggiatura, altre si limitano a brevi soggiorni nei fine settimana. Il risultato? Sono proprio questi dati sotto la media nazionale, secondo la ricerca di Mara Cerquetti, professoressa di Management dei beni culturali e del turismo dell’università di Macerata».
Fede rimarca come ormai le strutture alberghiere si affollino solo nei fine settimana, e a risentire di ciò sia soprattutto ristoratori, stabilimenti e lavoratori stagionali. «Secondo l’Unione Nazionale Consumatori – continua il deputato – l’aumento dei prezzi ha comportato per una famiglia con due figli una stangata di oltre 600 euro annui. Il carrello della spesa, le bollette, la benzina: tutto cresce, tranne i salari».
Un trend che il governo Meloni, dice Fede, non può permettersi di ignorare: «Occorre una svolta – conclude – Non si può continuare così. Occorre investire sull’attrattività della costa marchigiana, puntare su un’offerta esperienziale (che laddove viene proposta, riscontra ottimi risultati), intercettare sempre più turisti stranieri e rafforzare i segmenti legati alla cultura, all’ambiente, all’enogastronomia e ai borghi dell’entroterra. Innovare, differenziare e investire. Questa è una nostra proposta, riteniamo che per difendere il turismo serva visione e coraggio».
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