L’11 febbraio 2021 un giovane di Policoro, all’epoca 22enne, ricevette un pacco contenente oltre mezzo chilo di marijuana (leggi qui). Alla porta di casa si presentarono i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Ascoli Piceno, travestiti da “corrieri”, impegnati in un’operazione fuori sede. Scattò immediatamente l’arresto. La notizia fece il giro d’Italia: in piena pandemia, non mancò chi ricorse alle spedizioni postali per approvvigionarsi di sostanze stupefacenti.
Il pacco, partito dalla Spagna, era stato intercettato nelle Marche e risultava indirizzato a Policoro. L’operazione fu ribattezzata “Marijuana Express”.
A distanza di tre anni, però, la vicenda ha avuto un esito radicalmente diverso da quanto ipotizzato all’inizio. Il giovane è stato assolto con formula piena dal reato di spaccio di stupefacenti, perché il fatto non sussiste, ai sensi dell’art. 530, comma 1, del codice di procedura penale.
Determinante è stata la strategia difensiva dell’avvocato Gaetano Giuseppe Vinci, dello Studio Legale Vinci, che ha dimostrato in maniera chiara la totale estraneità del suo assistito rispetto ai fatti contestati: la droga era stata spedita a quell’indirizzo per errore. A confermare la solidità della sentenza è anche un dato processuale oggettivo: la decisione è divenuta irrevocabile in assenza di qualunque impugnazione, circostanza che rafforza ulteriormente la piena correttezza dell’impostazione accolta dal Tribunale di Matera.
Così l’avvocato Vinci: «Abbiamo sempre sostenuto la totale estraneità ai fatti d’indagine contestati al nostro rappresentato, tanto che lo stesso GIP ne ordinò, subito dopo l’arresto, l’immediata liberazione. I fatti sono, peraltro, talmente assurdi che non meriterebbero alcun commento. Hanno, tuttavia, fatto pendere sulla testa di un innocente una imputazione gravissima, sulla quale il Tribunale di Matera ha giustamente scritto la parola fine su una brutta pagina della giustizia italiana, applicando regole basilari del diritto che sono, del resto, gli assi portanti della nostra civiltà giuridica. Peraltro, le prove portate in giudizio hanno dimostrato in maniera chiara ed evidente la assoluta correttezza del nostro assistito, che si è sempre comportato nel totale rispetto della legalità».
Si fa recapitare la droga a casa, ma alla porta trova la Guardia di Finanza
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