Alleanza del Cambiamento: «Ricci vittima di odio e fango della destra. Siamo con lui per cambiare le Marche dopo 5 anni di fallimenti»  

CRITICA - «L’Alleanza per il cambiamento, che per la prima volta nella storia delle Marche vede unite tutte le forze democratiche, progressiste, riformiste e di sinistra, non solo non si lascia  intimidire da questa campagna, ma intende smascherare una messa in scena (politica, ndr) e lo farà senza farsi trascinare nella rissa, come vorrebbe la destra, ma continuando a rivolgersi alle marchigiane e ai marchigiani, mettendo al primo posto i loro problemi: sanità, lavoro, sociale,  ambiente, aree interne, rilancio e sviluppo economico. Alla destra lasciamo volentieri il fango, insieme ai marchigiani e alle marchigiane noi  preferiamo lavorare per una regione diversa, che alza la testa, chiama a raccolta le energie  migliori e guarda con fiducia alle sfide del futuro»
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«Ricci vittima di odio e fango della destra. Siamo con lui  per cambiare le Marche dopo 5 anni di fallimenti». E’ quanto si legge in una nota stampa firmata dai rappresentanti dell’Alleanza del Cambiamento, la coalizione che sostiene il candidato presidente della Regione, Matteo Ricci.

 

A firmare il documento sono il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Europa verde, Sinistra italiana, Partito  socialista italiano, Italia Viva, Rifondazione comunista, Dipende da Noi, Volt, Voce alle Marche, Più Europa, Partito Repubblica Italiano, Movimento dei Popolari – Popolari Marche,  Movimento socialista liberale – Riformisti Marche, Italia in Comune, Demos – Democrazia  solidale, Nuove Marche, Marche civiche, Possibile.

 

«Noi sottoscritti rappresentanti dei movimenti civici e delle forze politiche dell’Alleanza del  cambiamento che sostiene la candidatura di Matteo Ricci a Presidente della Regione  Marche alle elezioni del prossimo 28 e 29 settembre respingiamo e condanniamo con forza la campagna mediatica architettata dalla destra e volta a discreditare il nostro candidato con l’unico obiettivo di lucrare un vantaggio elettorale. Da mesi attacchi a Matteo Ricci con false notizie e argomentazioni prive di fondamento,  strumentalizzando un’indagine rispetto alla quale Ricci ha chiarito la propria posizione,  ribadendo la propria estraneità ai fatti e la totale fiducia nel lavoro della magistratura. Matteo Ricci ha svolto la funzione di Sindaco di Pesaro con risultati importanti e riconosciuti  a livello nazionale ed europeo e rappresenta il candidato Presidente che può dare alle  Marche la svolta di cui hanno bisogno. Questa campagna denigratoria e di un accanimento senza precedenti è in realtà emblematica della debolezza della destra che teme di perdere e non sa fare di meglio che  provare a demolire l’avversario, non potendo presentare ai cittadini marchigiani dopo cinque anni di governo un bilancio dignitoso di cose fatte, né tantomeno un programma per il futuro della regione. Ha gestito una quantità di risorse inedite, ma se fosse stato per la destra le Marche non ne avrebbero potuto disporre; si è appropriata di iniziative realizzate da chi li ha preceduti, come nel caso della ricostruzione post sisma, come se fosse farina del suo sacco; sta impegnando  risorse a futura memoria, per gli anni a venire, senza alcun rispetto del passaggio  democratico elettorale; ha costretto i marchigiani e le marchigiane ad una campagna  elettorale estiva e ora si sottrae anche al confronto».

 

Per gli esponenti del centrosinistra questa è «una campagna avvelenata che non ha precedenti nelle Marche e che le marchigiane e i marchigiani non meritano e siamo certi non condividono. Una campagna tesa ad impedire il cambiamento che le cittadine e i cittadini di questa regione  vogliono, nella sanità che è allo sbando, nello sviluppo delle aree interne, su cui imperversa  la propaganda ben pagata piuttosto che i fatti reali, e nello sviluppo sostenibile, a fronte di  chi, sostenitore di Trump e della sua politica dei dazi, ora fa finta di non avere nulla a che  fare con le conseguenze della destra quando governa. Eppure, la destra avrebbe di che occuparsi in casa propria, dal caso Putzu a livello regionale a questioni gravi come le gestioni dell’Atim e della Svem, su cui va fatta piena luce e sarà la magistratura a doverla fare, la quale merita per tutti i casi il nostro  rispetto, lasciando alla politica il compito di parlare di programmi senza nascondersi dietro  le vicende giudiziarie per evitare il confronto sulle risposte da dare ai tanti problemi aperti.

 

L’Alleanza per il cambiamento, che per la prima volta nella storia delle Marche vede unite tutte le forze democratiche, progressiste, riformiste e di sinistra, non solo non si lascia intimidire da questa campagna, ma intende smascherare una messa in scena (politica, ndr) e lo farà senza farsi trascinare nella rissa, come vorrebbe la destra, ma continuando a rivolgersi alle marchigiane e ai marchigiani, mettendo al primo posto i loro problemi: sanità, lavoro, sociale,  ambiente, aree interne, rilancio e sviluppo economico. Alla destra lasciamo volentieri il fango, insieme ai marchigiani e alle marchigiane noi preferiamo lavorare per una regione diversa, che alza la testa, chiama a raccolta le energie  migliori e guarda con fiducia alle sfide del futuro».

 


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