Ascoli, il punto di Patti sul mercato: «Presi giocatori importanti e funzionali, Carpani fuori dal progetto»

CALCIO - Conferenza al "Del Duca" per il direttore sportivo bianconero: «Raggiunti tutti gli obiettivi, grazie alla sinergia con proprietà e allenatore. Ci toglieremo le soddisfazioni che meritiamo». Gagliardi rescinde il proprio contratto, il centrocampista ascolano resta a libro paga: «Situazione spiacevole»
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di Salvatore Mastropietro

 

La fine del calciomercato permetterà finalmente di focalizzare tutte le attenzioni sul campo, ma intanto in casa Ascoli la giornata odierna è stata l’occasione utile per fare il punto della situazione sul lavoro svolto nella finestra estiva di acquisti e cessioni, che ha permesso di costruire un organico attrezzato e coerente con le idee di gioco dell’allenatore Francesco Tomei.

 

Matteo Patti (foto Ascoli Calcio)

Ci ha pensato il direttore sportivo Matteo Patti nella consueta conferenza stampa di fine mercato dalla sala stampa dello Stadio “Del Duca”, dove sabato i bianconeri sfideranno la Juventus Next Gen per la terza giornata di campionato: «Abbiamo preso tanti giocatori importanti e funzionali. Questo è stato possibile grazie agli sforzi della proprietà, il mio ringraziamento va alla famiglia Passeri che mi ha permesso tutto questo. La differenza l’ha fatta la completa sinergia con proprietà e mister Tomei, che ha condiviso tutto e ci ha anche indirizzato in qualche occasioni. Abbiamo creato una famiglia che comprende tutti, se siamo tutti allineati è più facile raggiungere gli obiettivi. Il lavoro è stato incessante data la decisione di stravolgere l’organico per creare un’identità nuova. Tutti i giocatori presi sono importanti ma nessuno è indispensabile, l’Ascoli viene davanti a tutto».

 

«Siamo arrivati alla fine – continua – avendo raggiunto quasi tutti gli obiettivi. Quasi tutte le trattative sono state un po’ complicate, soprattutto quelle che hanno riguardato giocatori di categoria superiore. Damiani? E’ stato complesso, la società di appartenenza era complicata da affrontare. Rizzo Pinna l’ho cercato all’inizio, ma c’era grande chiusura, è un’operazione che abbiamo coltivato nel tempo e alla fine è stata determinante la volontà del ragazzo. Gori l’aspettavamo, anche se in quel ruolo abbiamo due certezze come Corazza e Chakir. Il calciatore ambiva al salto di categoria con l’Avellino, ha voluto aspettare e per noi è stata un’attesa calma e quasi impaziente. Nell’ultimo giorno abbiamo dato in prestito tre ragazzi (Lo Scalzo, Gorica e Caucci, ndr) a una squadra di Serie A, abbiamo accelerato la possibilità di far crescere questi calciatori anche per questioni di regolamento».

 

Gianluca Carpani fuori dal progetto tecnico (foto Ascoli Calcio)

Sugli esuberi non piazzati come Carpani e Gagliardi: «Quando siamo arrivati abbiamo parlato chiaro con tutti. Gagliardi è partito con noi, si è comportato benissimo nel precampionato, poi sono arrivati altri giocatori in quei ruoli. Nelle dinamiche di mercato non si è riusciti a trovare una sistemazione, starà con noi e poi si vedrà (ndr, nel pomeriggio è arrivata l’ufficialità della rescissione consensuale con il calciatore). Con Carpani è stata una situazione più spiacevole. E’ venuto in ritiro con noi, ha lavorato bene, ma le sue caratteristiche non si sposavano bene con le richieste dell’allenatore. Abbiamo parlato con lui per cercare di trovare una soluzione, ha rifiutato tante squadre per motivi familiari, a detta sua. Gli abbiamo proposto un rinnovo contrattuale per questioni amministrative e di regolamento e lo ha rifiutato. Negli ultimi giorni di mercato, grazie all’Ascoli e al lavoro del presidente, è arrivata una squadra che gli avrebbe permesso di guadagnare molto di più, ma ha rifiutato anche quello. Oggi Carpani è un tesserato dell’Ascoli, verrà pagato regolarmente e dobbiamo gestirlo, ma è fuori dal progetto».

 

Nel corso della sessione estiva di calciomercato, si è spesso fatto riferimento a un presunto “tesoretto” derivante dalla cessione di Valerio Mantovani al Mantova e di Federico Baschirotto dal Lecce alla Cremonese (su cui l’Ascoli avrebbe vantato una percentuale sulla rivendita), ma Patti smentisce: «Per Mantovani abbiamo fatto in modo di fare degli accordi con il calciatore che ci hanno permesso di mettere a bilancio un qualcosa di conveniente per l’Ascoli, ma non si tratta di un trasferimento a titolo oneroso. Per quanto riguarda Baschirotto l’Ascoli non ha percepito alcuna percentuale di rivendita. Raffaelli? Non era in uscita, ci ha chiesto di andare altrove per avere più spazio e lo abbiamo accontentato, il terzo portiere arriverà a breve».

 

Francesco Tomei

Patti ha anche risposto su due potenziali obiettivi non centrati come Manuel D’Urso e Francesco Donati: «Donati è stato un obiettivo, ma il primo profilo era Pagliai. Ci abbiamo messo tempo, ma Alagna ci ha soddisfatto in tutto e per tutto, poi alla fine si è riaperta l’opzione Pagliai che in precedenza era finito nel mirino di squadre di categoria superiore. D’Urso è un calciatore molto forte, ma non è mai stato un obiettivo concreto a causa di questioni tattiche».

 

«E’ bellissimo – prosegue Tomei – avere queste responsabilità in un posto così importante come Ascoli. Qui c’è un popolo competente che ha visto categorie importanti. Ai tifosi si può solo dire grazie, ma adesso servono i fatti che stanno cominciando a fare. Tra le prime cose valutate c’è stato l’aspetto cognitivo dei calciatori per accelerare il processo di inserimento, ce la metteremo tutta per toglierci le soddisfazioni che meritiamo. Ai calciatori non ho dovuto spiegare nulla, sono loro ad avermi trasmesso la voglia di venire qui per fare qualcosa di importante».

 

Sulla politica dei giovani: «Abbiamo tenuto in rosa i ragazzi che riteniamo pronti, come avevamo affermato già all’inizio. I ragazzi ceduti sono stati prestati con l’obiettivo di farli crescere, anche a squadre di Serie A come non molto spesso avviene».

 

Chiosa sulla vittoria di Terni e sul prossimo impegno contro la Juventus Next Gen: «Come insegna la prima giornata contro la Pianese, le vittorie non sono mai facili né banali. C’è sempre qualcosa da migliorare, come visto a Terni. La Juventus Next Gen è una squadra importantissima, la società investe tantissimo nella seconda squadra, in questo organico ci sono ragazzi incredibili che finiranno in A e Premier. Non sarà una sfida da prendere sotto gamba, ma sappiamo chi siamo e cosa dobbiamo alla famiglia che si sta creando».


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