Dallo scorso 15 settembre sono stati già 4 i travagli in acqua eseguiti all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, a seguito della donazione all’Ast da parte della Banca del Piceno di una nuova vasca per il parto in acqua il cui utilizzo era stato interrotto nel 2020 per l’emergenza Covid 19.
Sandro Donati e Antonello Maraldo dietro alla vasca per il parto in acqua
Si tratta di un servizio particolarmente importante per le future mamme, apportando numerosi benefici sia per loro che per i nascituri, fra cui una ridotta percezione del dolore e maggior rilassamento della donna, oltre ad un travaglio più breve, tanto che nei 18 anni precedenti alla chiusura temporanea del punto nascita di San Benedetto, ossia dal 2002 al 2020, nell’ospedale in questione sono stati effettuati in acqua 650 travagli e 125 parti (leggi l’articolo).
«La generosità di Banca del Piceno – dichiara il direttore generale dell’Ast di Ascoli Antonello Maraldo – ci ha permesso di tornare ad avere delle vasche per le future mamme, riprendendo una bella tradizione che l’ospedale di San Benedetto ha avuto fin dal 2020».
Piero Infriccioli, primario di Geriatria del Madonna del Soccorso, tra Donati e Maraldo, con le poltrone donate dalla Banca del Piceno
La Banca del Piceno era già intervenuta a sostegno dell’Ast di Ascoli attraverso la recente donazione di poltrone finalizzate al miglioramento nella postura e nella fruizione dei pasti degli anziani degenti in geriatria: «Abbiamo un rapporto di stretta collaborazione con la Banca – prosegue il direttore Maraldo – e stiamo già impostando altre idee per il futuro, ancora in fase embrionale. Riteniamo che la Banca del Piceno, in quanto Banca del territorio, possa rappresentare un partner imprescindibile nello sviluppo anche di politiche sanitarie in integrazione e sinergia. L’Ast, infatti, ha risorse patrimoniali proprie integrate con soggetti terzi per realizzare politiche di investimento integrate concordate sulla base delle reali esigenze della sanità picena».
«Collaborare con l’Ast del territorio – afferma il presidente de Banca del Piceno Sandro Donati – fornendo strumenti e attrezzature, dalle poltrone, alla vasca per il parto in acqua, a tutto quanto è stato fatto finora, per noi è un privilegio perché il sistema sanitario pubblico in questo momento soffre e ne ha bisogno per cui sentiamo la necessità, come banca del territorio, di intervenire a sostegno di questo settore».
Per l’Ast le donazioni da parte di terzi sono importanti non soltanto dal concreto punto di vista economico, realizzando uninvestimento a costo zero per il sistema sanitario regionale, ma anche sotto un altro profilo: “Lavorare insieme in un territorio non grandissimo come il nostro – spiega Maraldo – e avere una rete di rapporti istituzionali con il sistema bancario e/o imprenditoriale realizza una sinergia che crea una cultura della comunità ossia il condividere le scelte del territorio in ogni ambito, in questo caso in quello sanitario”.
“Siamo una banca del territorio – ribadisce il presidente Donati – e su questo territorio vogliamo garantire il nostro servizio che va a supporto della comunità intesa come tutti gli utenti che gravitano attorno al territorio della Banca, dall’Abruzzo a Civitanova Marche”.
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