La partita dal divano: festival al “Del Duca”, si canta sugli spalti e si balla in campo

SERIE C - Lo stadio come l’Ariston di Sanremo. Nella netta vittoria contro il Forlì il Picchio ha sciorinato una kermesse musicale da applausi. Una melodia affidata alla voce dei tifosi sulla curva e alla squadra sul rettangolo verde
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di Lino Manni 

 

Il “Del Duca” come l’Ariston di Sanremo: si canta. Già perché l’Ascoli contro il Forlì ha sciorinato una kermesse musicale da applausi. Una melodia affidata alla voce dei tifosi sulla curva e gli artisti, la squadra, in campo.

Tomei e i suoi collaboratori

 

Sul terreno di gioco Damiani e Rizzo Pinna sembrano due direttori d’orchestra da fare invidia a maestri come il compianto Beppe Vessicchio e Enrico Melozzi. I due direttori bianconeri dirigono melodie orizzontali e verticali che diventano irresistibili per gli avversari.

 

Il Forlì regge, ed anche bene, per trenta minuti circa poi, quando entrano i scena i big, non ce n’è più per nessuno. Gori, che meriterebbe il trofeo “sponda d’oro”, realizza un gol di testa a dir poco sbalorditivo. Poi come in tutti gli show è arrivato l’intermezzo…comico. L’arbitro decreta un calcio di rigore per l’Ascoli. Sul dischetto Gori e tutti gli altri al limite dell’area. Arrivano segnali dalla panchina del Forlì. L’arbitro fischia, Gori tira e segna. Mentre tutti esultano e si abbracciano l’arbitro fa il segno della tv. Va a vedere e conferma il rigore. Calcia ancora Gori, che cambia angolo, e segna nuovamente: prendi 2 e paghi 1. Posso tranquillamente fare la pausa caffè.

 

Nella ripresa la melodia non cambia. Il direttore artistico del festival Carlo Conti, pardon Francesco Tomei, non la smette di gesticolare e di dare indicazioni. Il terzo gol è una invenzione di D’Uffizi che segna con un calibrato pallonetto quasi da metacampo. È l’apoteosi finale. Poi c’è chi entra e chi esce ma non succede niente. O quasi. Qualche possibilità di segnare ancora ma anche qualche brivido in difesa.

 

Il festival al “Del Duca” si chiude con la sigla finale, la canzone “Un’avventura” di Lucio Battisti cantata a squarciagola dai tifosi sopra la curva e dai giocatori sotto la curva. Tre punti guadagnati in classifica generale, tre punti rosicchiati all’Arezzo, ora un po’ più vicino. In lontananza si intravede il Ravenna che vince ancora nell’extra time e con i colpi di tacco. Il campionato è ancora lungo e dai bianconeri mi aspetto il….colpo di coda.


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