Camminare per rinascere: nove percorsi tra memoria, identità e futuro dell’Appennino centrale (Video)

ASCOLI - Presentato il volume “I cammini della Rinascita, tesori nascosti nell’Appennino centrale”, curato da Chiara Giacobelli. Un viaggio che attraversa i territori segnati dagli sciami sismici che hanno colpito l’Italia centrale tra il 2016 e il 2017
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Le parole di Guido Castelli e Chiara Giacobelli

 

di Filippo Ferretti 

 

Camminare per rianimare, far tornare alla vita. Questa metafora rappresenta la scommessa dei territori dell’Italia Centrale colpiti dal sisma di nove anni fa, che oggi puntano con forza al rilancio economico, sociale e culturale. Da questo auspicio nasce la guida “I cammini della Rinascita, tesori nascosti nell’Appennino centrale” di Chiara Giacobelli, che l’autrice ha voluto presentare insieme al commissario straordinario per il sisma 2016, Guido Castelli e al direttore dei musei civici Stefano Papetti, presso la sala conferenze di “Rinascita”.

Castelli, Giacobelli e Papetti

 

Si tratta di una pubblicazione che appare particolarmente importante perché è dedicata ad aree, percorsi, territori, culture per il cui recupero dopo il terremoto sono stati messi in campo denari, sforzi, lavori, strategie.

 

La guida è un viaggio tra natura, spiritualità, arte e storia, che attraversa i territori appenninici segnati dagli sciami sismici che hanno colpito l’Italia centrale tra il 2016 e il 2017, ma oggi proiettati verso la rinascita, una rigenerazione economica e sociale che possa offrire occasioni di ripartenza e crescita per le comunità che ci vivono.

 

Il libro racconta nove cammini presenti tra Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, in grado di ricostruire non solo luoghi fisici, ma anche comunità e identità, da attraversare e amare lentamente per meglio interagire con gli ambienti naturali, la storia, le leggende, l’arte e la spiritualità: Cammino Francescano della Marca, Via Lauretana, Cammino dei Cappuccini, Cammino nelle Terre Mutate, Cammino di San Giuseppe da Leonessa, Cammino di San Benedetto, Via di Francesco, Cammino Naturale dei Parchi, Cammino dei Monti e dei Santi.

Sotto lo sguardo attento e la parola puntuale dell’esperto d’arte Stefano Papetti, che ha saputo ricondurre le tappe del libro a tante opere pittoriche dal valore straordinario appartenute ai luoghi descritti, l’autrice ha spiegato come lavorando all’opera ha potuto immedesimarsi nel dramma doloroso di tantissimi che nel giro di una notte hanno perso tutto.

«Scommettere sulla “lentezza” significa accelerare la rinascita dell’Appennino centrale», ha spiegato Guido Castelli, sottolineando che la ricostruzione dei territori deve avvenire anche per poter realizzare le attività di riparazione economica e sociale.

 

«I “Cammini della Rinascita” sono l’emblema di nuova idea di ricostruzione: non solo materiale, ma soprattutto civica e identitaria», ha aggiunto il commissario, certo che camminare non significhi solo spostarsi, ma riconnettere luoghi e comunità, generare valore dove la fragilità è stata più acuta. Un progetto di ripartenza dal valore 47 milioni di euro, di cui 30 solo per le Marche, con l’obiettivo di creare un modello stabile di sviluppo, attraverso investimenti destinati a valorizzare sentieri, borghi e itinerari storici.

 


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