«Cinesi usati come teste di legno»,
la “iena” Pelazza testimone in tribunale
Il giudice ordina l’acquisizione del video

ASCOLI - L'inviato della trasmissione di Italia Uno ha ricostruito in aula il servizio andato in onda per smascherare un giro di immigrazione clandestina e di evasione fiscale a danno dello Stato
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Luigi Pelazza durante la deposizione in tribunale

di Renato Pierantozzi

Un testimone d’eccezione che non è certamente passato inosservato nei corridoi del Tribunale ascolano. Si è trattato della “iena” di “Italia Uno” Luigi Pelazza, giunto in città per testimoniare stamattina in un processo a carico di 3 cittadini cinesi. Gli stranieri sono accusati di favorire l’ingresso clandestino di altri connazionali da far lavorare in aziende dell’Ascolano con puntate anche nel Maceratese (in un capannone di Montecassiano), Teramano e nel Riminese. Pelazza di fronte al giudice Barbara Bondi Ciutti e al pm Gennaro Cozzolino ha raccontato il servizio registrato nel 2012 da cui sarebbe emersa anche la volontà dei cinesi, spalleggiati da un commercialista italiano, di fare da “testa di legno” all’interno dell’aziende per evadere tasse e contributi e poi scappare in Cina.

Il servizio delle Iene si concluse con il blitz da parte della Guardia di Finanza di Macerata. I cinesi sono stato difesi dall’avvocato maceratese Emanuele Senesi. Alla fine il giudice ha rinviato all’udienza del 2 maggio chiedendo a Pelazza di rimediare il filmato andato in onda che sarà poi visionato in aula. Pelazza si occupò anche del caso di Luca Fanesi, l’ultras della Samb finito in coma dopo gli scontri del dopogara di Vicenza.


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