Arengo, c’è una montagna
di crediti da incassare:
17 milioni a rischio

ASCOLI - La quota più corposa è relativa all'Imu degli anni precedenti per 3,6 milioni, seguita dall'Ici (1,7), Tari (200.000), addizionali erariali (60.000), ancora Tari (2,3 milioni), Tares (500.000), Tarsu-Tares e Tari degli anni passati (3,6 milioni), Tasi (210.000)
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Villa Sgariglia di Campolungo (Foto Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

Dalle tasse sugli immobili e sui rifiuti non pagate degli anni passati ai fitti dello stadio Del Duca della vecchia Ascoli Calcio fallita (900mila) per proseguire poi con ruoli esattoriali, rette degli asili nido, spese condominiali, canoni delle Villa Sgariglia e tant0 altro. Sono le voci che compongono la lista dei crediti a rischio che il Comune di Ascoli ha dovuto inserire nel conto consuntivo del 2018.  Un totale monstre di oltre 17milioni che di fatto impone all’Arengo di sterilizzare una cifra analoga all’interno del bilancio. La quota più corposa è relativa all’Imu degli anni precedenti per 3,6 milioni, seguita dall’Ici (1,7), Tari (200.000), addizionali erariali (60.000), ancora Tari (2,3 milioni), Tares (500.000), Tarsu-Tares e Tari degli anni passati (3,6 milioni), Tasi (210.000). Il Comune aspetta i canoni anche dalle due ville degli Sgariglia di Campolungo (304.000) e Piagge (164.000), del Palazzo Guiderocchi (126.046), delle palestre di Monticelli (15.000) e Monterocco (5.000). Anche dai fitti degli alloggi del Ferrucci mancano all’appello 185.456 euro, mentre dalle entrate dei ruoli esattoriali sono attesi 3,2 milioni.  Anche i Revisori dei conti del Comune, nel dare parere favorevole al documento contabile dell’Arengo, hanno consigliato di “persistere nella lotta all’evasione e al recupero dei crediti iscritti a residuo soprattutto riferiti agli anni 2014 e precedenti, al fine di evitare possibili prescrizioni, anche tramite il monitoraggio costante presso gli Agenti della Riscossione”.

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