A destra i parenti delle quattro vittime durante l’udienza in tribunale
di Renato Pierantozzi
Ha preso il via questa mattina in Tribunale, di fronte al giudice monocratico Matteo Di Battista, il processo per la strage dei Tornado in cui perirono quattro piloti (Mariangela Valentini, Paolo Piero Franzese, Giuseppe Palminteri e Alessandro Dotto) dell’aereonautica militare il 19 agosto del 2014 (leggi l’articolo). A giudizio (leggi l’articolo) ci sono due ufficiali (Bruno Di Tora e Fabrizio Saccotelli) responsabili della pianificazione e dell’assistenza agli equipaggi durante l’esercitazione in cui si verificò il tragico scontro sopra i cieli di Gimigliano. Si tratta dell’inchiesta bis condotta dalla Procura di Ascoli che aveva inizialmente richiesto l’archiviazione dell’indagine.
All’udienza, oltre al pm Umberto Monti, hanno preso parte gli avvocati delle parti civili e quelli dell’Avvocatura dello Stato che difende gli ufficiali finiti sotto processo e il Ministero della Difesa in qualità di responsabile civile dell’accaduto (leggi l’articolo). Proprio su questo “doppio ruolo” è stata sollevata l’eccezione da parte dei difensori dei parenti delle vittime con alcuni dei familiari presenti in aula. «Chi assiste gli imputati e chi difende lo Stato?», hanno fatto notare i legali. Alla fine comunque il giudice Di Battista, dopo una breve camera di consiglio, ha ritenuto lecito il doppio ruolo alla base di un regio decreto del 1933.
Altre scintille tra le parti si sono registrate anche sull’utilizzo delle consulenze, alcune anche “classificate”, durante il processo. Al termine dell’udienza, il giudice ha disposto il rinvio al 18 dicembre prossimo.
Strage dei tornado, i parenti delle vittime chiamano in causa il Ministero
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