Siccità fuori stagione,
il Lago di Pilato è a secco

SIBILLINI - A causa delle scarse piogge di questo autunno non c’è acqua, per un fenomeno che di solito si verifica ad agosto
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L’immagine di lunedì 28 ottobre

È a secco il Lago di Pilato. Nella foto scattata ieri dall’escursionista maceratese Marco Baiocco si vede bene come i famosi “occhiali” che danno la forma caratteristica del lago, che compaiono sul fondovalle, non siano altro che due depressioni prive di acqua. Non è la prima volta che accade, ma di solito avviene in pieno agosto, quando la siccità estiva fa evaporare l’acqua accumulata dallo scioglimento del manto nevoso.

Il lago di Pilato con l’acqua

Una delle ultime volte in cui il lago è scomparso era nell’agosto del 2017 e subito si era gridato all’allarme per l’unico “residente” in quelle acque, il chirocefalo del Marchesoni, il piccolo crostaceo preistorico lungo tra i 9 ed i 12 millimetri che vive solo qua, scoperto negli anni Cinquanta del secolo scorso da Vittorio Marchesoni, direttore dell’istituto di Botanica dell’università di Camerino. All’epoca il personale del Parco dei Sibillini rassicurò tutti, spiegando che l’animaletto è capace di sopravvivere anche in mancanza di acqua.
Il lago che si trova a 1900 metri di quota, ai piedi del Vettore, si forma di solito per scioglimento delle nevi e viene alimentato dalle piogge. Complice un ottobre con gran parte delle giornate soleggiate ed una temperatura superiore alla media di circa sette gradi, la poca acqua che c’era è evaporata. Come già avvenuto nell’estate 2017, il bacino lacustre è stato spazzato via dalla siccità e non dalle conseguenze del terremoto, perché subito dopo le scosse del 2016 i geologi dell’ateneo di Camerino fecero un lungo ed attento monitoraggio, escludendo cause legate al sisma. Come evidenziato di recente da uno studio del geologo Unicam Matteo Gentilucci negli ultimi 50 anni sono caduti 70 millimetri di pioggia in meno, rispetto alla media annuale sui Sibillini e si allungano i giorni di siccità, con conseguenze tangibili come l’evaporazione del lago, eccezionalmente avvenuta ad autunno inoltrato e non in estate, un dato che fa riflettere.

 


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