Ascoli disastroso,
senza gioco e senza grinta:
anche Zanetti ha le sue colpe

SERIE B - Il Trapani ha vinto facile in dieci. La "follia" di Da Cruz é marginale: la prestazione resta indecorosa. La classifica si è complicata, ma non è ancora compromessa. Morosini l'unica nota lieta
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Paolo Zanetti

di Bruno Ferretti

Tracollo. Tonfo. Frana. Rovina. Non ci sono più sostantivi per sintetizzare la sconfitta dell’Ascoli a Trapani. O meglio: quel che resta dell’Ascoli che sta perdendo posizioni, prestigio e credibilità. La classifica si è complicata ma non è ancora compromessa. Con 18 partite da giocare può succedere ancora tutto ma se non inverte subito la rotta, inutile illudersi. L’Ascoli ha dilapidato quanto di buono aveva fatto nella prima parte del campionato: dopo la quinta giornata era da solo in vetta alla classifica. Poi un’altalena di risultati: ottimi al “Del Duca”, pessimi in trasferta, fino al tracollo di Trapani dove ha incassato tre gol da un avversario che ha giocato quasi tutto il secondo tempo in dieci, che in casa aveva vinto una volta sola a dicembre, che era, e rimane, penultimo con un piede in C. L’Ascoli gioca male, non costruisce, non riesce più a creare pericoli e alle prime difficoltà sbanda paurosamente. In compenso ci sono indisciplina, disordine tattico, una manovra lenta e macchinosa.

Da Cruz

Sul banco degli imputati non c’è più posto. Ci sono ovviamente i calciatori, alcuni dei quali irriconoscibili rispetto ai primi due mesi di campionato, l’allenatore Zanetti che fatica a tenere in pugno la complicata situazione causa inesperienza (a Bolzano tensioni e problemi di questo tipo non ci sono) e anche la dirigenza che non ha saputo intervenire come necessario. Ha sempre preferito usare la carota, anche quando sarebbe stato più opportuno usare il bastone. Rimettete in sesto i cocci adesso non è facile. Il ds Tesoro porta calciatori ventenni di prospettiva e rinforzi per la Primavera perdendo di vista la realtà delle cose.

La reazione di Da Cruz contro i tifosi (con i quali si sarebbe dovuto scusare) è sintomatica del malessere che avvolge l’Ascoli. Per Da Cruz non ci sono più margini: la frattura è troppo grave, Ardemagni resta se gli allungano il contratto altrimenti potrebbe chiedere di andar via: lo aspettano Vicenza e Frosinone prossimo avversario domenica al “Del Duca” (ore 21). Trattenerlo contro la sua volontà sarebbe un errore. Scamacca é molto giovane e sembra distratto dalle voci di mercato. Da Ninkovic ci si può aspettare di tutto. Chajia e Laverone, non convocati, sono in partenza, Padoin mostra i segni degli anni (36 a marzo). Piccinocchi e Brlek sono di una preoccupante mediocrità, Cavion si tiene a galla con la corsa, Gravillon, Gerbo e Brosco sono in calo, Leali mette qualche pezza ma i gol al passivo sono 29 (solo Livorno e Trapani, gli ultimi due, ne hanno presi di più). Paradossalmente a Trapani il migliore é stato l’ultimo arrivato Morosini, non solo per il bel gol messo a segno. Tre allenamenti e subito in campo. Può essere lui un punto di ripartenza?

Il ds Tesoro e il patron Pulcinelli

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