Lo scavo già realizzato del primo tunnel
di Renato Pierantozzi
Nell’attesissimo “Decreto Aprile” sull’emergenza Coronavirus del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che dovrebbe vedere la luce mercoledì 22, sarà inserito anche il commissariamento del maxi appalto per l’ammodernamento della Salaria nel tratto tra Valgarizia di Acquasanta Terme e Trisungo di Arquata del Tronto. Una soluzione già annunciata nei mesi scorsi dal ministro Paola De Micheli (leggi l’articolo) per un lavoro atteso da decenni, iniziato e poi fermatosi a causa del fallimento della ditta genovese “Carena” (leggi l’articolo) che si era aggiudicata l’opera da 90 milioni. Si tratta di due tunnel, viadotti e dell’uscita finale all’interno di Trisungo destinati a mettere in sicurezza uno degli ultimi tratti ancora “preistorici” della vecchia consolare romana e già in passato chiusi per caduta massimi.
L’abbattimento dell’ultimo diaframma
I lavori, che erano iniziati anche nel migliore dei modi con il primo tunnel già scavato (per un totale complessivo del 38% dell’intera opera, ndr), sono fermi da mesi dopo che la storica impresa genovese ha alzato bandiera bianca. Con il commissariamento governativo i lavori potrebbero ripartire poichè si agirebbe in deroga alle norme ordinarie che prevedono in questi casi tempi…biblici. Sul caso della galleria interviene anche la Cgil ascolana tramite la segretaria della sezione edili (Fillea), Paola Senesi.
«Come Fillea -dice- non crediamo che la nomina di supercommissari sia la soluzione per sbloccare le grandi opere del Paese perchè le attuali normative ed il Codice degli Appalti sono strumenti utili per dare dignità e tutele ai lavoratori e qualità alle imprese ed alle stazioni appaltanti. Basti pensare che in questi mesi, si sono ridotti di circa due anni medi (dati Ance-Confindustria) diversi passaggi relativi ad opere complesse, semplicemente nominando figure di coordinamento tra stazione appaltante, contraente generale e imprese/consorzi di imprese.
Paola Senesi
Dopo il fallimento della Carena che aveva vinto la gara Anas e che l’estate scorsa aveva fermato bruscamente i lavori dopo aver dichiarato fallimento, come Fillea Cgil (leggi l’articolo) avevamo subito sollecitato le istituzioni a cercare una soluzione per far partire una nuova gara perchè non potevamo permetterci una incompiuta in una zona così delicata per noi ascolani, colpita duramente anche dal sisma degli anni scorsi. Ci auguriamo pertanto che questa nomina non intacchi trasparenza e rispetto delle regole che sono fondamentali per far ripartire il lavoro in sicurezza e nella massima legalità, anche e soprattutto dopo questo periodo di blocco totale dovuto anche al Coronavirus. Perciò, se davvero il lavoro della galleria di Trisungo ripartirà, auspichiamo che l’impresa che si aggiudicherà la gara sia in grado di portare a termine il lavoro, garantendo occupazione ai lavoratori coinvolti e che possa dare così un segnale di speranza e di ripartenza anche all’economia delle zone interne già colpite dal sisma degli anni scorsi».
«Siamo certi che Ministero delle Infrastrutture e Regione Marche saranno garanti della massima trasparenza nella gestione di questa opera strategica per il nostro territorio e per questo chiediamo che si possa aprire si possa aprire un tavolo di confronto anche con il Commissario e con le organizzazioni sindacali. Dalla crisi che ha attanagliato le nostre aree interne – conclude – quella opera potrà rappresentare un segno di ripartenza, soprattutto se impareremo tutti insieme ad affrontare queste emergenze con prospettive nuove: la ricostruzione del settore ed il rilancio dell’economia non passino per la ricetta già vista del meno regole, meno tutele, meno attenzione a diritti ed ambiente, ma vengano affrontate con le proposte che da sempre indichiamo come Fillea: più connettività, più sostenibilità ambientale, qualità del lavoro e delle imprese che rimettano la centro la buona occupazione»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati