Un Primo Maggio diverso
«Lavoro, sicurezza e salute
i temi ricorrenti
per continuare a sperare»

ASCOLI - Barbara Nicolai, segretaria provinciale della Cgil: «E' una situazione molto difficile. Questo virus non aiuta nessuno, tantomeno i tanti lavoratori che hanno dovuto interrompere le proprie attività rinunciando ai loro profitti per tutto questo tempo, con la maggior parte di loro che non sa ancora cosa li attende nella "Fase 2". Oggi più che mai stiamo capendo l’importanza del lavoro, un diritto che dobbiamo difendere a tutti i costi»
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Barbara Nicolai

di Angelo Camaiani

Sarà un buongiorno diverso per tutti i lavoratori quello che ci apprestiamo a vivere in questo Primo Maggio particolare anche per quelli ascolani. Niente feste, niente musica in piazza niente comizi, nulla di tutto ciò perchè continua a vincere questo maledetto virus anche se stiamo per passare alla tanto sbandierata “Fase 2”. E’ un giorno completamente diverso quello che ci apprestiamo vivere oggi, nessuno potrà manifestare come spesso è accaduto anche nella nostra Ascoli, un giorno che abbiamo voluto analizzare con la segretaria provinciale della Cgil, Barbara Nicolai, una donna che non si perde d’animo nonostante il momento particolare.

«Siamo arrivati ad un punto in cui non basta più la buona volontà da parte del singolo – spiega la Nicolai – ma è la collettività che deve spendersi per trovare soluzioni adeguate ai nostri lavoratori. Siamo in una situazione molto difficile, questo virus non aiuta nessuno, tantomeno i tanti lavoratori che si sono ritrovati a dover interrompere le proprie attività rinunciando ai loro profitti per tutto questo tempo con la maggior parte che non sa ancora cosa li attende in questa Fase 2 che stiamo per affrontare. Noi ad Ascoli abbiamo sempre festeggiato il Primo mMaggio ma adesso, in tutta sincerità, non ce la siamo sentiti di organizzare nulla se non far sentire la nostra voce per rimanere vicini a tutti coloro che l’hanno perso il proprio lavoro».

Un concerto del Primo Maggio

Situazione a dir poco drammatica quella che ci prestiamo ad affrontare nella Fase 2. Da lunedì 4 maggio riapriranno diverse attività, tanta gente più fortunata tornerà al proprio posto di lavoro mentre per tanti altri la “serranda” non si riapre, c’è ancora da aspettare forse metà maggio, forse i primi di giugno, fatto sta che in previsione saranno tanti gli esercizi commerciali, i bar, i ristoranti, che faranno fatica a tirarla su quella saracinesca.

«Credo sarà difficile un po’ per tutti – continua la segretaria della Cgil – anche per quelle attività che stanno pian piano riaprendo ma che faranno fatica a tornare ai numeri di prima che fossimo braccati dal virus. Oggi più che mai stiamo capendo l’importanza del lavoro, un diritto che dobbiamo difendere a tutti i costi ma che adesso è minato da un’epidemia che non riusciamo ancora a sconfiggere, ma che sta facendo tante vittime in tutto il mondo. Ed è proprio per questo che nella Fase 2 dovremo stare molto attenti per non vanificare quanto fatto fino ad ora, servirà senso di responsabilità e tanta solidarietà per sperare in un futuro migliore. Lavoro, sicurezza e salute saranno i temi ricorrenti per continuare a sperare».

«Lavoro in sicurezza per costruire il futuro» è lo slogan dei sindacati scelto per la “giornata senza bandiere”


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