Pasqualino Amodeo
di Franco De Marco
Addio all’avvocato che amava vivere intensamente, amava le auto e la velocità. Si svolge mercoledì 1 luglio alle ore 10, nella chiesa dei Santi Simone e Giuda a Monticelli, il funerale di Pasqualino Amodeo, stroncato da un infarto mentre si trovava nell’autodromo di Magione a Perugia.
Con l’infinita e irrefrenabile passione per l’automobilismo, che ha accompagnato tutta la sua vita, nonostante i suoi 72 anni, si era iscritto all’ennesima gara amatoriale. Dopo il giro di prova si è fermato per un malore. Non c’è stato nulla da fare.
La salma, proveniente dall’ospedale di Perugia, arriva domani martedì 30 giugno ad Ascoli, con camera ardente (dalle ore 15) presso la casa funeraria Damiani al Battente.
L’improvvisa morte di Pasqualino Amodeo, persona molto conosciuta e stimata, ha provocato immenso dolore nel mondo giudiziario e sportivo. Con la sua gentilezza e il suo dinamismo si faceva voler bene da tutti. Ascoli perde un personaggio. Tante le testimonianze di affetto e di stima.
Molto significativa quella del presidente del Tribunale di Teramo, Carlo Calvaresi, fino a pochi mesi fa giudice ad Ascoli.
«Veramente un uomo e un avvocato speciale. Nelle udienze in Tribunale – afferma Carlo Calvaresi – mi ha sempre colpito per i suoi modi signorili e garbati che mettevano ancora di più in risalto la forza delle argomentazioni rispetto alle grida di altri. Ne abbiamo parlato più volte, e con la sua solita signorilità mi spiegava che, essendo figlio di un magistrato (che aveva lavorato nei Tribunali di Ascoli e Teramo onorando la toga…), capiva più di altri le difficoltà del decidere e le conseguenti possibilità di errore.
Carlo Calvaresi (Foto Vagnoni)
Dove altri puntavano sul creare confusione, lui cercava di fare in modo che le nebbie e le cortine fumogene si diradassero affinché la forza delle argomentazioni giuridiche aiutasse il magistrato a decidere al meglio. Spesso inoltre abbiamo conversato di auto sportive e da corsa, io da semplice appassionato e lui da valente pilota che quando parlava di Porsche, Bmw, Alfa Romeo, Osella, di sotto o sovrasterzo, ne parlava con vera competenza e cognizione di causa. Grazie avvocato Amodeo per avermi fatto assistere a bei momenti di etica e deontologia professionale, e per avermi per qualche minuto allontanato dalle beghe quotidiane trasportandomi nel mondo delle competizioni automobilistiche “non professionali” dove il vero vincitore è, sempre, il “pilota gentiluomo”, forte più di valori e volontà che di sponsor e danaro.
Mi piace pensare che ora quelle discussioni appassionate le potrai fare con Nuvolari, Fangio, Clark, Senna e gli altri grandi che il traguardo finale lo hanno raggiunto prima… anche loro mentre stavano vivendo la loro passione».
Ai familiari di Pasqualino Amodeo le condoglianze anche di Cronache Picene.
La morte di Pasqualino Amodeo, il ricordo dell’Automobile Club Ascoli
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