di Salvatore Mastropietro
Essersi scrollati di dosso il peso della prima vittoria stagionale fa sorgere più di qualche respiro di sollievo in casa Ascoli. Sulla scia della rabbia lasciata dalla partita persa col Frosinone, la squadra bianconera ha avuto un grande approccio nella gara di ieri contro la Reggiana.
Sono bastati tre giri di lancette a Sabiri per conquistare – e poi realizzare con freddezza – un penalty dopo una strepitosa azione personale. Bajic, autore del secondo gol, ha invece per il momento zittito i tanti scettici saltati fuori, forse anche comprensibilmente, dopo un rendimento che nelle prime uscite non era apparso sempre all’altezza.
Gli spauracchi degli ultimi minuti, quando i granata avevano trovato la rete del pareggio con Kargbo (giustamente annullato dall’arbitro Meraviglia), stonano particolarmente nel complesso di una prestazione di livello in cui è mancato ancora una volta il “killer-instinct”.
E’ sicuramente questo un aspetto da limare, soprattutto in vista delle gare in cui l’Ascoli si troverà di fronte compagini che non concederanno tante occasioni come quelle concesse dalla Reggiana.
Abdelhamid Sabiri
In mezzo ai tanti segnali positivi, ad emergere nella partita di ieri è stato sicuramente l’apporto dei centrocampisti a disposizione di Bertotto.
Rispetto all’uscita di Frosinone, il tecnico piemontese ha leggermente variato l’assetto della propria linea mediana, alzando Sabiri sulla linea dei trequartisti per formare un 4-2-3-1.
La logica della scelta in fase difensiva è stata l’aver schermato, attraverso il posizionamento dell’ex Paderborn, il raggio d’azione di Radrezza e Varone che, di fatto, non hanno mai fatto partire azioni pericolose.
In fase offensiva, invece, il calciatore di origini marocchine ha deliziato i tifosi presenti con giocate, a volte anche estemporanee, di elevata fattura. Il giocatore sta dimostrando di possedere grande tecnica e fisicità, abbinate ad una buona dose di rapidità nello stretto. Bertotto lo ha descritto come un giocatore completo, ma sa che potrà dare ancora di più se imparerà a limare alcuni aspetti.
Dario Saric, ammonito dal direttore di gara Meraviglia
L’altro calciatore a spiccare è stato Saric. Il centrocampista italo-bosniaco ha fatto capire in queste prime uscite di campionato diversi dei motivi per cui il club del patron Pulcinelli ha sborsato poco meno di 350.000 euro per strapparlo al Carpi.
Saric ha già fatto vedere di possedere le caratteristiche del centrocampista moderno: tecnica, agonismo ed intelligenza calcistica con lettura degli spazi e delle giocate.
Inoltre, nelle ultime due gare è stato impiegato da mediano o vertice basso, nonostante nasca da mezzala o trequartista. La sua duttilità farà sicuramente comodo all’allenatore che, oltre alla garanzia Cavion, presto potrà contare anche sul recupero di condizione di Buchel e Donis (per lui uno spezzone finale).
Le premesse del reparto che ha mostrato nei tempi recenti più lacune sono sicuramente buone. Ma sarà il campo, come sempre, a dover confermare le prime impressioni, a partire dal match di sabato contro la Salernitana.
PICCHIO VILLAGE – A poche ore di distanza dalla vittoria contro la Reggiana, la squadra è subito tornata in campo al “Picchio Village”. I titolari della sfida di martedì sera hanno svolto una seduta di scarico. Tutti gli altri sono stati impegnati in attivazione, forza, lavoro tecnico tattico e in una partita finale. Hanno lavorato a parte Mallè, Tassi e Sarzi Puttini. A riposo Vellios, che sta recuperando dopo la violenta gomitata al costato subìta nel finale a Frosinone.
Domani, giovedì 22 ottobre, allenamento alle 15,30. Venerdì mattina seduta di rifinitura e poi partenza per Salerno.
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