Aggredisce un capitano dei Carabinieri per buttare due grammi di hashish: arrestato 29enne

CIVITANOVA - Il comandante della Compagnia dei carabinieri, che era a bordo della sua auto, ha notato una vettura compiere manovre azzardate e l'ha seguita. Quando il conducente, di Potenza Picena, si è fermato in via Santa Chiara l'ufficiale si è qualificato: il giovane l'ha strattonato facendolo cadere, per poi colpirlo con alcuni calci. Ha patteggiato dieci mesi
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Il capitano Massimo Amicucci

Aggredisce il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Civitanova: voleva gettare un involucro con dentro alcuni grammi di hashish.

In manette è finito un 29enne che vive a Potenza Picena (Macerata), Davide Curcio. Il giovane nella serata di martedì si trovava in auto a Civitanova e il capitano Massimo Amicucci, in auto pure lui, ha notato che l’uomo stava guidando a velocità sostenuta, facendo manovre che lo hanno insospettito. Così ha deciso di controllare.

Quando Curcio si è fermato all’improvviso lungo via Santa Chiara per poi scendere a prelevare, il capitano lo ha raggiunto e si è qualificato.

Ha deciso di controllare i documenti e chiamato una pattuglia per svolgere gli accertamenti. Il giovane si è innervosito, e successivamente ha dato uno strattone al comandante della Compagnia per cercare di gettare un involucro che aveva con sè dentro ad un tombino.

Il capitano ha cercato di fermarlo e il 29enne lo ha strattonato fino a farlo cadere a terra e lo ha colpito con calci continuando a spintonarlo per raggiungere un tombino dove poi ha gettato 2 grammi di hashish che aveva con sè.

Stupefacente che poco dopo è stato recuperato dai militari della pattuglia che il capitano aveva chiamato poco prima. Il 29enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina si è svolta la convalida dell’arresto. Curcio, assistito dall’avvocato Carlo Alberto Zaina, ha patteggiato dieci mesi davanti al giudice Daniela Bellesi, con sospensione della pena legata allo svolgimento di lavori di pubblica utilità.

L’accusa era sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo.

(Gian. Gin.)


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