Con il progetto “Smart Age”
l’entroterra piceno non è più solo

ASCOLI - Sta entrando nel vivo l'iniziativa finanziata dalla Regione per la creazione di un orto sociale a Force, un centro diurno nel capoluogo e l'assistenza domiciliare in vari centri del Piceno. Le attività delle persone saranno monitorate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale
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Da sinistra Gian Marco Raveli, Gian Luca Gregori e Michele Caporossi

di Renato Pierantozzi

Un orto sociale a Force accessibile anche a chi ha problemi motori; un centro diurno sociale ad Ascoli e un servizio di assistenza domiciliare nei Comuni di Palmiano, Venarotta, Acquasanta Terme e Montegallo.

Sta entrando nel vivo il progetto “Smart Age” (leggi l’articolo) per le zone del cratere e finanziato con i fondi del Por Fesr che ha come valore aggiunto anche il monitoraggio del livello di attività dei destinatari in modo da tenere sotto controllo anche la salute ricorrendo anche all’ intelligenza artificiale.

La regia è dell’Università Politecnica delle Marche (referente è il professor Gian Marco Revel), mentre l’attuazione pratica è in capo a tre cooperative sociali (Virtus, Lella 2001 e il Mentore).

Questa mattina, giovedì 29 novembre, ad Ancona si è tenuta una tavola rotonda in merito allo stato di attuazione del progetto alla presenza dei big del calibro di Gian Luca Gregori (Rettore Univpm), Michele Caporossi (direttore dell’Azienda Ospedaliere di Torrette) e del vice presidente della Regione, Mirco Carloni.

«Il progetto -spiega il professor Revel- ha anche lo scopo di mantenere in attività e monitorate dal punto di vista fisico le persone fragili che vivono nelle zone del sisma con l’ausilio anche dell’intelligenza artificiale. Vogliamo mantenere alto il benessere e dare servizi sempre più personalizzati».

«La medicina personalizzata rappresenta il futuro -sottolinea il dg Caporossi- e grazie alla rilevazione degli stili di vita e dei comportamenti è possibile intercettare prima le persone che si ammalano. Il bello di questo progetto è che non è destinato rimanere isolato, ma opera in rete».

«Smart Age può diventare una best pratice -aggiunge il vice presidente Carloni- in un momento in cui si parla molto di “silver economy”».

Nei tre differenti scenari del progetto (orto sociale, centro diurno e assistenza domiciliare) è stata sviluppata un’infrastruttura capace di collezionare diversi dati, da dispositivi integrabili direttamente nella cartella socio-sanitaria del paziente, monitorando dati fisiologici, parametri ambientali, Activity of Daily Living (le attività svolte dalle persone), il livello di attività e le traiettorie delle persone.

Con questi strumenti vengono monitorati i parametri fisiologici come il peso, la pressione, il battito cardiaco, la temperatura e la saturazione. In questo periodo di pandemia il consorzio di SMART-AGE ha deciso di integrare nei 3 scenari anche i sensori che sono ritenuti di fondamentale importanza per rilevare i sintomi del Covid-19: temperatura corporea e saturazione del sangue. In questo modo, la persona anziana che si trova a casa da sola, nell’orto sociale o nel centro diurno, sarà monitorata e si potrà agire in caso di necessità in maniera adeguata. Inoltre, la persona anziana non dovrà andare dal medico di base o in farmacia per il monitoraggio di alcuni parametri, evitando così situazioni di affollamento che potrebbero essere rischiose.

Oltre ai sensori per la misura dei parametri fisiologici sono entrate in gioco altre due tecnologie innovative: una rete di sensori PIR e sensori porta che con l’intelligenza artificiale possono riconoscere le attività che le persone fanno nel proprio domicilio e i braccialetti che integrano sensori inerziali ed accelerometrici che permettono di capire quanta attività fa una persona (ad es. nell’orto sociale e nel centro diurno, come si muove nell’ambiente, il che può servire per capire se socializza o se mantiene il distanziamento).

Il sistema è attualmente in uso nell’orto sociale, sono già stati coinvolti 10 utenti di Force ai quali viene monitorato il loro livello di attività. I vari scenari andranno a creare un database di dati eterogenei che verranno analizzati con tecniche di Intelligenza Artificiale per fornire strategie di erogazione di servizi alle cooperative sociali. Le tecnologie e i servizi identificati possono sviluppare nuovi modelli di business per generare strategie di marketing a supporto dell’economia territoriale. In particolare, l’obiettivo è individuare quali elementi saranno in grado di garantire la sostenibilità economica dei progetti messi in atto.

Per la prima volta nel territorio marchigiano c’è una integrazione tra i sistemi di sanità del territorio e la medicina generale: i servizi di telemedicina utilizzati dalle cooperative coinvolte è lo stesso progettato a livello nazionale dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) attraverso la sua realtà tecnologica Netmedica Italia. In questo settore, la standardizzazione dei dati e la possibilità di far interoperare tra loro differenti livelli di assistenza e di cura, dal socio-assistenziale al clinico, permetterà di attivare una rete territoriale di assistenza che per la prima volta sarà sperimentata nelle Marche all’interno del progetto SMART-AGE nel territorio ascolano.

Per la realizzazione del progetto le imprese partner si sono avvalse del supporto tecnico dell’Università Politecnica delle Marche, in particolare del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) della Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche (DIISM) della Facoltà di Ingegneria e del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia.

 

 


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