di Paolo Paoletti e Giorgio Fedeli
Lutto ad Amandola e nel territorio fermano per la scomparsa, ieri mattina 13 novembre, a 88 anni, di Maria Censori in Eleuteri. Mamma della socia di Cronache Picene Nunzia Eleuteri, giornalista e amministratrice di Cronache Fermane e presidente di Radio Fermo Uno, la signora Maria lascia il marito Domenico (detto Mimmi) Eleuteri, i figli Antonio, Paola, Michelangelo, Nunzia e tutti i nipoti. I funerali di terranno oggi, sabato 14 novembre, alle ore 11, al Santuario del Beato Antonio di Amandola.
Tutti i soci, la redazione e i collaboratori di Cronache Picene esprimono le più sentite condoglianze a tutta la famiglia e si stringono in un grande abbraccio attorno alla collega Nunzia Eleuteri.
Maria Censori è stata una donna forte che ha saputo affrontare le difficoltà che la vita le ha presentato davanti sin da giovanissima e che allo stesso tempo ha saputo elargire grande amore per la sua famiglia e per la comunità.
A raccontarla al meglio, in questo momento di lutto e cordoglio, la parole della figlia Nunzia: «Una vita complicata che l’ha vista vedova ad appena 24 anni con un bimbo di soli 3 mesi. Il dolore l’ha resa una donna estremamente forte.
Ha imparato a guidare quando poche donne lo facevano, ha iniziato a lavorare quando poche donne lo facevano e ha poi ritrovato l’amore con mio padre che ha sposato quando aveva 33 anni. Lui quasi 6 anni di meno.
Altra circostanza fuori dal normale. Un grande amore da cui sono nati altri tre figli. Io l’ultima. Un cordone ombelicale che non sono mai riuscita a staccare completamente. Dicono i miei fratelli che ero ‘la cocca sua’. Forse sì, forse ero semplicemente la più piccola che tendeva a proteggere da tutto. Ci capivamo con lo sguardo. È lo sguardo d’amore più intenso che io abbia mai ricevuto. È quella cosa inspiegabile che si ha solo con il legame di sangue.
Mamma, una donna forte e amorevole, di grandi insegnamenti umani quanto concreti. È stata accanto ai suoi genitori e zii anziani accompagnandoli fino alla morte, lavorava e ha contemporaneamente cresciuto quattro figli prendendosi cura di mio padre nei minimi particolari. E poi di tutti i suoi 6 nipoti. Ci ha amati trasmettendoci tanti valori, ci ha amati anche con gli abbracci ma più di tutto attraverso la cucina con piatti che ci rendevano strafelici. Le sue giornate sembravano di 36 ore».
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