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Ascoli, dietrofront sulla “tassa” ai terremotati
«Cas in ritardo per colpa dei furbetti»

LE INCHIESTE DI CRONACHE PICENE - Dopo le proteste dei terremotati, il vice sindaco Donatella Ferretti spiega la posizione del Comune sui tempi di elargizione del contributo per l'autonoma sistemazione: «D'ora in poi pagamenti regolari». Nel frattempo è sparito l'addebito sui bonifici
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di Maria Nerina Galiè

Buone notizie per i terremotati ascolani. E’ sparito il prelievo forzoso di 2,80 euro dai bonifici per il contributo di autonoma sistemazione, emessi dall’Unicredit per conto del Comune di Ascoli Piceno. Un “dazio” che anche la potente associazione delle banche (Abi) e la Regione Marche avevano caldamente invitato a non applicare e che è finito al centro di una interrogazione del M5S e ha scatenato la rabbia degli sfollati come denunciato da Cronache Picene.  In più, «basta con i ritardi – hanno assicurato il vice sindaco Donatella Ferretti e Paolo Ciccarelli, dirigente comunale dell’ufficio competente – da questo mese in poi i pagamenti del Cas saranno regolari».
Meno roseo il futuro invece per chi ha tentato di trarre indebitamente guadagno dai fondi per il terremoto, spettanti a chi era rimasto davvero senza casa: severi controlli effettuati dall’amministrazione comunale, affiancata dalla Guardia di Finanza, hanno portato all’individuazione di ben 94 presunti “furbetti”, due dei quali al vaglio della Procura.
Seguiamo un ordine.
Come evidenziato nei giorni scorsi, i cittadini ascolani percettori di Cas si vedevano puntualmente decurtare le spese di commissione dal lordo del mensile loro assegnato. Oltre a suscitare indignazione, era lecito chiedersi chi beneficiasse di quei pochi spiccioli che, moltiplicati per il numero delle operazioni bancarie effettuate, portava ad un bel gruzzolo.
Sulla “tassa” spuntata a carico dei terremotati, il vicesindaco ribadisce, a chiare lettere, che dei 2,80 euro nulla è mai entrato nelle casse del Comune: «Li prelevava la banca nonostante la nostra reiterata richiesta di attenersi alle direttive di Abi e Regione Marche». Quest’ultima, in una comunicazione del 18 settembre 2017, scriveva: «all’avente diritto deve essere accreditata l’intera cifra stabilita dalla norma”. E citando l’Abi aggiungeva: “Proprio l’Associazione bancaria italiana tramite proprie comunicazioni ha invitato le banche associate a considerare l’opportunità di non riscuotere commissioni su bonifici o altre forme, di trasferimento di fondi, disposte a favore e a sostegno delle popolazioni coinvolte nel sisma».
E’ notizia di oggi che i pagamenti di gennaio 2018 sono arrivati nelle tasche degli ascolani per intero, senza cioè le spese di commissione che negli ultimi mesi hanno fruttato oltre 9mila euro tolti ai terremotati.

Donatella Ferretti e Guido Castelli

Si, il Comune di Ascoli Piceno è in ritardo con il pagamento del Cas. Non ha rispettato i tempi per la rendicontazione alla Regione Marche la quale, di conseguenza, non ha liquidato i mesi per pagare puntualmente i cittadini. Il motivo: «L’ufficio comunale competente è stato impegnato in una severa campagna di lotta alle sospette irregolarità. Adesso i controlli sono terminati. Si tornerà alla regolarità». Così ha spiegato sempre la Ferretti.
La maggior parte dei comuni del cratere fornisce alla Regione, con cadenza mensile, l’elenco degli aventi diritto al contributo per l’autonoma sistemazione e della relativa spesa. A seguire, l’ente regionale decreta l’elargizione delle somme che poi a livello locale vengono distribuite ai cittadini a mezzo bonifico. I riepiloghi inviati a fine gennaio dalle altre amministrazioni già il 5 febbraio, con decreto 219, hanno prodotto l’erogazione corrispondente. Per trovare Ascoli Piceno, e i soldi per il pagamento dei primi due mesi dell’anno, si è dovuto attendere il decreto 581 del 27 marzo. Marzo non è previsto nell’ultimo decreto, il 639 del 10 aprile.

(4-continua)

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