Dai sindaci patto di ferro
contro gli esuberi alla Whirlpool

COMUNANZA - I primi cittadini dell'area picena e fermana pronti a tutto pur di scongiurare i licenziamenti: «In questo modo si vanificherebbe lo sforzo in atto per l'area di crisi»
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di Maria Nerina Galiè

L’aveva detto il sindaco di comunanza Alvaro Cesaroni che si sarebbe messo di traverso per arginare la diaspora di posti di lavoro dallo stabilimento piceno della Whirpool. E sono con lui altri 19 sindaci dell’area montana e della vallata compresi tra le province di Ascoli Piceno e Fermo con i quali si è riunito venerdì sera  25 maggio, e con i quali ha sottoscritto un documento che già sabato sarà inviato a Provincia di Ascoli Piceno, Regione Marche, Governo, Commissario per la ricostruzione, organizzazioni sindacali e all’azienda. 

L’obiettivo è ostacolare il nuovo piano industriale del colosso americano degli elettrodomestici che fa traballare lavoro e certezze in un’area già in crisi e non solo per il terremoto. «I sindaci – si legge nell’accordo – decidono di chiedere la presenza di una rappresentanza ad ogni tavolo di trattativa per portare le istanze di un territorio a forte rischio di spopolamento. I sindaci si coordineranno da oggi in avanti per ulteriori iniziative atte a scongiurare il ridimensionamento dello stabilimento Whirlpool di Comunanza e del suo indotto. Si attiveranno altresì per tornare a coprire l’intera capacità produttiva. Sin da ora gli stessi sindaci dichiarano la loro disponibilità all’azienda per qualsiasi sostegno volto al rilancio del sito produttivo di Comunanza».  Quanto scritto è stato firmato da tutti i rappresentanti dei Comuni presenti: 

Augusto Curti

Oltre al sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, che ha fatto gli onori di casa insieme con il vice Domenico Sacconi e l’assessore Fausto Raschioni, c’erano Adolfo Marinangeli sindaco di Amandola, Giuseppe Amici di Palmiano, Augusto Curti di Force, Fabio Polini di Castignano, Onorato Corbelli di Montemonaco, Sergio Fabiani di Montegallo, Francesco Leoni di Roccafluvione, Giovanni Borraccini di Rotella, Antonio Del Duca di Montedinove, Domenico Ciaffaroni di Montefortino, Adamo Rossi di Montefalcone Appennino, Marino Screpanti di Montelparo, Fabrizio Vergari di Santa Vittoria in Matenano,  Marco Rotoni di Servigliano, l’assessore Gianni Lanciotti di Altidona, Massimiliano Eusebi consigliere di  Montalto delle Marche, Tonino Severini vicesindaco di Smerillo,  Marianna Perotti vicesindaco di Venarotta e il consigliere provinciale  Alberto Antognozzi.  Assenti giustificati i Comuni di Ortezzano e Monte Rinaldo. Il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, invitato, ha fatto sapere che, pur non potendo partecipare alla riunione, conferma la sua volontà di condividere con i colleghi le azioni volte alla soluzione della vicenda.

 L’incontro si è svolto in un clima sereno, seppure preoccupato per le sorti dei 131 posti di lavoro a rischio, per il ridimensionamento dei volumi e per le inevitabili ripercussioni sull’indotto. E’ emersa unità d’intenti, confluita nell’accordo sottoscritto, e altrettanto univocamente è emersa la discrepanza tra il piano aziendale e il periodo difficile che sta vivendo il comprensorio. «Cratere, area di crisi complessa, incentivi a pioggia per sviluppare l’occupazione – hanno detto in molti, seppure con sfaccettature diverse, riconducibili alle competenze personali e professionali –   e non si pensa a salvare i posti di lavoro che già ci sono!».

A tutti è parsa “dubbia”, o meglio “inesistente” la politica industriale che si cela dietro lo spostamento a Napoli della piattaforma della lavatrice alto di gamma. «Si può capire, non per forza accettare, se legata a costi di manodopera – hanno ravvisato i sindaci – ma non è questo il caso. Che a livelli politici qualcuno abbia lavorato meglio?». Da parte di nessuno comunque c’era la volontà di fare sterili illazioni. C’era invece la ferma intenzione di darsi da fare sul piano che compete agli esponenti delle istituzioni locali: essere parte attiva nella trattativa come forza politica. Il primo intervento della delegazione dei sindaci, sarà l’incontro alla Regione Marche con i dirigenti Whirlpool, annunciata per i primi giorni di giugno da Fabio Urbinati e Francesco Giacinti, consiglieri regionali, giunti nella sala consiliare del comune di Comunanza per dare man forte ai sindaci e dimostrare vicinanza alla popolazione. «Perdere in questa zona 131 posti di lavoro – hanno chiarito –  vanificherebbe tutti gli sforzi della Regione a sostegno dell’area di crisi».

Gianni Lanciotti, assessore di Altidona nonché dipendente Whirlpool, ha messo in evidenza alcuni aspetti del discusso piano aziendale, precisando che i problemi sono riconducibili alla mancanza di investimenti previsti, ma non portati a termine, già con il piano 2015-2018.  A dicembre 2017 il plant piceno contava 540 dipendenti, nei quali confluiva oltre il 17% della popolazione occupata del comune di Comunanza (dati istat del 2016 forniti dall’azienda). Ma accoglie anche numerosi cittadini del piceno e del fermano. Entro dicembre, 120 lavoratori andranno in pensione o hanno colto l’occasione dell’incentivo per il prepensionamento. Il mancato rilancio dei volumi attraverso le innovazioni di processo e prodotto, che si sarebbero dovute attivare con 60 milioni di investimento entro il 2018, non solo ha “costretto” i dipendenti ai contratti di solidarietà, a lavorare cioè il 60 % delle ore con il conseguente alleggerimento della busta paga, ma lascerebbe a casa 65 persone che, con l’attuazione del nuovo piano, arriverebbero appunto a 131.  

 «La crisi della Whirpool – ha ribadito Alvaro Cesaroni – è la crisi dell’entroterra piceno e di quello fermano. La nostra presenza qui stasera è un importante segnale di compattezza territoriale che porteremo nelle sedi preposte. Già Paola De Micheli, commissario straordinario per la ricostruzione, ha assicurato che sottoporrà subito la questione al Presidente». 

In rappresentanza delle Rsu dello stabilimento comunanzese, ha partecipato all’incontro dei sindaci anche Angelo Forti. C’era anche Pietro Colonnella, il quale ha precisato che il caso Whirlpool di Comunanza sarà al centro di iniziative delle associazioni Smart Lavoro e Lavoro Welfare di cui è, rispettivamente presidente e vice. 


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