Consind, Procaccini: «Crediamo nel risanamento, la politica la lasciamo agli altri»

ASCOLI - Il presidente difende lo stato di salute del suo ente: «Inutile accusarci per i debiti». Il vicepresidente Polini manda un messaggio: «Le aziende hanno bisogno di aiuto»
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Consind: il consigliere di amministrazione Luigino Felicioni, il presidente Domenico Procaccini, il vicepresidente Fabio Polini e il consigliere di amministrazione Piero Antimiani

 

Dopo le accuse di Confindustria, dopo l’interrogazione comunale della maggioranza sullo stato socio-economico patrimoniale del Consind, dopo le voci insistenti su debiti e situazione non più sostenibile, il Consorzio risponde e dice la sua. «Non parlo mai alla stampa, ma oggi lasciatemi sfogare», scherza il presidente Domenico Procaccini nella conferenza stampa convocata.

 

Il presidente Consind Procaccini

IL RUOLO DEL CONSIND – «Dal 2011 il Consind non ha avuto nessun finanziamento da enti, Stato o Regione. Siamo andati avanti da soli. Non nascondiamo le difficoltà, ma servono chiarimenti importanti – spiega –  Oggi il Consid gestisce i Suap (Sportello Unico Attività Produttive) di 56 comuni totali, arrivando anche nel fermano. E abbiamo fornito 27 milioni di euro a 190 aziende medio-piccole. Le aziende del territorio ex Casmez, solo grazie al Consind, hanno ricevuto un finanziamento a fondo perduto fino a 200mila euro a testa, per qualsiasi tipo di intervento migliorativo».

 

LE AZIENDE – «I fondi derivano da una finanziaria del 2022 – continua Procaccini – C’è stato un finanziamento di 123 milioni di euro destinato a 6 consorzi, il nostro nelle Marche e altri 5 nel Lazio: gli unici 6 rimasti fuori dalle Zes e che avevano le aree ex Casmez. Mentre gli altri consorzi delle Marche arrancano, noi abbiamo finanziato oltre 190 aziende. Siamo arrivati a 27 milioni totali, perché i 5 consorzi laziali non avevano abbastanza richieste. Inutile quindi accusarci per i debiti: li avevamo ma non li stiamo facendo – conclude – Che il sindaco dica “chiudiamo il consorzio” non valutando realmente cosa significhi per Ascoli, dove sono il 90% dei nostri insediamenti, ci dispiace. E ci domandiamo: chi si occuperebbe dei servizi che svolgiamo (strade, verde, illuminazione)? Li pagherebbero i cittadini ascolani? Perché è questo il tema. Inoltre, se la Regione ci fa chiudere, i contenziosi attuali restano e i debiti salgono. Poi chi li paga alle banche?»

 

Consind, il presidente Procaccini con il vicepresidente Polini

IL MESSAGGIO – «Qui c’è grande bisogno di sostenere le aziende – spiega il vicepresidente di Consind Fabio PoliniNel Piceno non sono state esaurite tutte le domande nonostante abbiamo avuto i fondi del Lazio. Qui c’è una necessità forte di aiuti per le aziende. E se non riusciamo a capirlo non saremo competitivi. Questo dovremmo dire al Governo, chiunque esso sia, con Confindustria, Confartigianato e i sindaci più importanti del territorio. Tutti insieme. Ma se proviamo a dimostrare l’indimostrabile, anche con studi universitari, facciamo brutta figura. C’era la Zes, l’abbiamo tolta: è un problema. Abbiamo tolto la Zona Franco Urbana: altro problema. Come ripartono le aree del sisma e la ricostruzione? Le aziende hanno bisogno di aiuto. Di questo dobbiamo parlare, non della stradina rifatta. Questo è il vero bisogno tecnologico che hanno le aziende. Ma dobbiamo essere tutti uniti».

 

«Noi crediamo nel risanamento del consorzio, la politica la lasciamo agli altri – conclude ProcacciniMa i finanziamenti degli ultimi 7-8 anni non dureranno. Il Pnrr – vorrei essere io sindaco con tutti quei fondi – il prossimo anno finisce. E poi?».

 

A. Pie.


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